Un nuovo modello di assistenza tra autonomia e fragilità, in attesa del via libera dalla Regione Veneto.
A Isola della Scala prende forma un progetto che cerca di rispondere a una delle sfide più delicate del welfare contemporaneo: quella delle persone “troppo autosufficienti per una Rsa, ma non abbastanza per vivere da sole”. Si chiama “La casa di Livio” ed è il nuovo servizio di domiciliarità temporanea promosso dal Comune, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta comunale.
Il progetto trova casa al piano terra dell’edificio di edilizia residenziale pubblica noto come “Ex Consorzio”, recentemente riqualificato e inaugurato a fine marzo. L’appartamento individuato ospiterà anziani o adulti in condizione di fragilità, privi di una rete familiare o amicale di sostegno e che, pur non avendo i requisiti per entrare in una casa di riposo, non sono in grado di gestirsi completamente da soli.
“La casa di Livio” offrirà assistenza personale, pasti e supporto psicologico a domicilio, con un modello di accoglienza ispirato a un contesto familiare e protetto. Ma il cuore dell’iniziativa è anche nella comunità che la circonda.
«Abbiamo previsto una forma di custodia sociale spontanea – spiega il sindaco Luigi Mirandola –: alcuni residenti dell’Erp, autosufficienti e disponibili, si sono offerti di contribuire alla rete di aiuto con piccoli gesti quotidiani. Una visita, una parola di conforto, un allarme in caso di necessità. È un modo concreto per contrastare l’isolamento e coltivare una comunità inclusiva e solidale.»
Il progetto prende il nome da Livio, ex residente dell’“Ex Consorzio” scomparso quest’anno, che proprio nella struttura e nei servizi del Comune aveva trovato un sostegno prezioso.
Per ora, il Comune è in attesa del nulla osta della Regione Veneto, necessario per attivare il servizio. «L’impegno economico è di circa un quarto rispetto a quello di una Rsa – sottolinea l’assessora ai Servizi Sociali Matilde Perbellini –. Il costo per l’utente potrà essere ridotto ulteriormente in base all’Isee. Sappiamo che i servizi in Rsa sono più strutturati, ma qui vogliamo offrire una risposta intermedia, là dove oggi esiste un vuoto.»
“La casa di Livio” si candida così a diventare un modello innovativo di assistenza leggera, capace di unire dignità, prossimità e solidarietà. Un passo importante per chi vive nel limbo della non autosufficienza, e per una comunità che non vuole lasciare indietro nessuno.
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