L’architetto milanese, spentosi improvvisamente la Vigilia di Natale all’età di 78 anni, noto per aver progettato il polo della Statale di Milano e, insieme a Mario Botta, la sede della Campari, è autore del progetto che diede vita ad Aquardens.

Vi sono menti brillanti che lasciano il segno anche dopo il loro passaggio e quando se ne vanno la memoria delle loro opere le rende immortali.
Giancarlo Marzorati, architetto milanese molto noto nel ésettore per i suoi visionari progetti tra i quali il Polo dell’Università Statale, la sede dell’Abb o l’iconica struttura della Campari, ha lasciato un segno indelebile della sua arte anche nella provincia di Verona, per l’esattezza a Pescantina, dove ha sede Aquardens, il Parco Termale più grande d’Italia.

All’inizio degli anni 2000 i fratelli Zuliani, attualmente soci di Aquardens, bandirono una sorta di gara rivolta agli architetti di tutta Europa, per ideare e progettare un parco termale sulle colline della Valpolicella, dove sgorgava naturalmente questa acqua calda che gli abitanti del luogo chiamavano “fossa fumara” per il fumo che sprigiovana dalle sue rogge.
I fratelli Zuliani avevano capito che l’acqua che sgorgava nel loro campo di pesche era preziosa e stavano terminando le pratiche per la concessione ministeriale che ne certificasse la composizione salsobromoiodica e le sue proprietà benefiche. L’idea era quella di dare vita a una realtà unica nel suo genere, che facesse la storia delle terme in Italia e nel mondo, creando una società di imprenditori del territorio interessati a investire su un progetto innovativo.

Il resto è storia, ma il progetto su cui si basò tutto era datato 2002 e portava la firma Marzorati.

«All’epoca non vi erano molti architetti esperti di parchi termali – racconta commosso Flavio Zuliani – e a quella gara parteciparono in tanti, italiani , austriaci, professionisti da tutto il mondo.
Ma solo Marzorati ci colpì, con la sua capacità unica di trasformare il sogno in concretezza e di leggerci dentro, coniugando immediatamente l’idea imprenditoriale in forme e funzioni, soluzioni e bellezza, mostrandoci in modo incontrovertibile il suo genio.
L’Aquardens che oggi tutti conoscono, inaugurata nel luglio 2012, è nata in verità una mattina di 22 anni fa a uno dei tavoli dell’Hotel Goethe, Marzorati ci intervistava e mentre rispondevamo lui disegnava col suo solito pennarello nero e alla fine dell’incontro su quel foglio prendeva forma il modello esatto del progetto poi realizzato.
Negli anni Marzorati è diventato per noi Giancarlo, un amico, una persona di famiglia e la sua mente artistica ha orientato e orienta tuttora i tanti studi di architettura che ci stanno supportando per i vari progetti che abbiamo in cantiere.
La sua scomparsa – conclude Zuliani – lascia un vuoto immenso, architetto di grandissimo valore professionale ed umano, con la sua penna sapeva interpretare la vera bellezza.
Disegnava in diretta ed a mano libera il pensiero, trasformava l’idea in un progetto, materializzandone il sogno, il tutto attraverso un atteggiamento entusiastico e positivo, quasi fiabesco. Sua è l’origine e il futuro di Aquardens».

La governance del Parco ha partecipato commossa alle esequie che si sono tenute oggi, sabato 28 dicembre, alla Parrocchia San Giuseppe di Sesto San Giovanni. L’idea è quella di individuare un luogo iconico all’interno di Aquardens da dedicare alla memoria di chi ha saputo immaginare così bene il futuro.

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