Il 6 Marzo 1974, stroncato da un infarto in fondo all’androne delle scale dell’appartamento di Borgo Albizi a Firenze, se ne andava Mario Donadoni (nella foto), grande poeta e letterato bovolonese a cui, oltre ad una via, la città gli ha intitolato la Biblioteca Civica e un Concorso letterario.
A partire da mercoledì 6 marzo, in occasione del 50° anniversario dalla scomparsa, l’Amministrazione comunale lo celebrerà ricordando il suo grande talento e ricorderà anche tutti coloro che hanno raccontato la città di Bovolone, e il suo territorio, attraverso le poesie evocando immagini, emozioni, ricordi e sentimenti in tutto il mondo.
«Le celebrazioni per il 50° anniversario della morte di Mario Donadoni, – spiega Emanuele De Santis, assessore alla Cultura di Bovolone – inizieranno con un momento commemorativo, dove ricorderemo la vita e le opere del nostro grande poeta concittadino, il 6 marzo alle ore 9:00 presso la sua tomba al Cimitero Nuovo di Bovolone. Successivamente, dopo aver rinnovato i segnalibro della Biblioteca M.Donadoni, intitoleremo l’Auditorium Comunale a tutti i poeti così da poter celebrare chiunque, nella storia di Bovolone e non solo, ha trasmesso sentimenti e pensieri attraverso le parole e la poesia.
Questa intitolazione sarà per noi un momento speciale dato che valorizzeremo i disegni realizzati dal laboratorio artistico di Neverland, e già esposti nell’evento sui poeti bovolonesi dello scorso ottobre, nonché faremo conoscere a tutta la popolazione le poesie più belle dei letterati esposti.
Entro l’anno, infine, proporremo laboratori, incontri e iniziative per bambini e ragazzi al fine non solo di avvicinarli al mondo della poesia ma di aiutarli ed educarli ad esprimere sè stessi con le parole più belle.
La città di Bovolone non ha dimenticato Mario Donadoni e il fatto che ancora oggi giovani e studiosi leggano e approfondiscano le sue poesie e il suo pensiero è testimonianza dell’importanza che il nostro concittadino ha ancora per molti di noi. Sarà un anno di celebrazioni ma anche di tanti progetti che avvicineranno tutti noi ai poeti di Bovolone, di cui faremo memoria, e al mondo della poesia».
Chi era Mario Donadoni
Mario Donadoni, nacque a Bovolone il 18 ottobre 1906 da una modesta famiglia artigiana della contrada Pozza, e morì a Firenze il 6 marzo 1974, fu un bovolonese di chiara fama nazionale ed internazionale per le sue toccanti capacità di esporre e di far gustare le meraviglie della poesia e della letteratura italiana, ma noto anche come fecondo scrittore, appassionato saggista, acuto critico letterario e anche poeta.
Egli ebbe infatti una spiccata personalità ricca di una vasta e profonda cultura letteraria, per cui se la sua fama raggiunse folle cosmopolite in tutta Europa e in Africa, da Istanbul ad Helsinki, da Londra a Palermo, da Parigi a Dakar, da Madrid a Budapest, da Atene a Marrakech, da L’Aia a Zurigo, da Vienna a Lisbona, non fu perché trovò un mecenate che riuscì a porlo immeritatamente su di un piedestallo tanto alto, ma perché rivelò doti e capacità non comuni, apprezzate ed applaudite nei maggiori Atenei, Università, Circoli di Stampa e Cenacoli culturali d’Italia, d’Europa e d’Africa. Mario Donadoni, ad esempio, fu alla Sorbona di Parigi per parlare di Dante e commentare il suo grande poema. Parlare al Corpo docente e agli alunni nell’ Aula Magna di questa antica e celebre Università, collaudato tempio della più alta cultura mondiale, è un traguardo che molti ambirono, ma che pochi riuscirono a raggiungere.
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