La scrittrice Chiara Carminati, autrice di “Un pinguino a Trieste”, edito da Bompiani, è la vincitrice della 73° edizione del concorso nazionale di narrativa per ragazzi “Premio Castello di Sanguinetto”. A decretare il vincitore i 120 giovanissimi lettori della giuria.
Mentre a Paolo Mirti va il 48° Premio Roghi per la narrativa sportiva; a Francesco Carofiglio e a Roberta Lentà il Premio e la Menzione speciale della giuria.
La cerimonia di consegna del Premio si è svolta domenica 29 ottobre, nella storica cornice del teatro “Zinetti”, all’interno del castello scaligero gremito dai ragazzi, accompagnati da docenti e familiari.
Il saluto d’apertura è stato posto dal sindaco Daniele Fraccaroli che, nel riferire le felicitazioni del Presidente della Regione Luca Zaia, ha ribadito l’impegno del Comune per l’iniziativa che promuove la lettura come vettore di promozione sociale.
Anche la Provincia era presente con il consigliere provinciale Stefano Negrini, nonché Sindaco del Comune di Gazzo Veronese. Sempre il Sindaco Fraccaroli ha ricordato che in questi giorni si celebra la nascita del noto giornalista Giulio Nascimbeni, nativo di Sanguinetto, al quale è stato dedicato il Premio Castello e nella medesima giornata era presente una mostra fotografica e documentaria dello stesso, realizzata da Stefano Vicentini docente del liceo Cotta di Legnago.
Il libro “Un pinguino a Trieste”
Il libro vincitore racconta l’avventura di un ragazzo istriano, Nicolò, che, lasciata la nativa Lussino non più italiana, trova rifugio a casa dello zio paterno a Trieste.
Nella città giuliana del primo dopoguerra, sotto l’ala del Governo militare alleato, l’atmosfera è in fermento. Nicolò respira la libertà, ma non ha più notizie del padre, finito in un campo di prigionia in Eritrea e probabilmente disperso.
Il ragazzo non si arrende. Da Trieste s’imbarca per andare a cercarlo sino in Sud Africa. Il protagonista, grazie anche all’incontro con i tanti riusciti personaggi che lo affiancano, compreso il pinguino Marco, vede aprirsi gli orizzonti della sua vita. Un romanzo avvincente di crescita e di scoperta del mondo, ambientato in un poco frequentato periodo della storia italiana, in luoghi di grande suggestione.
Il Premio Roghi a Paolo Mirti
Quest’anno è stato assegnato anche il Premio Roghi, biennale, giunto alla 48° edizione, rivolto a opere di narrativa che riguardino il mondo dello sport. Lo ha vinto Paolo Mirti con “Il campione e la bambina”, Raffaello Editore, emozionante romanzo che narra il coraggio e l’eroismo di Gino Bartali che durante la seconda guerra mondiale divenne il postino segreto degli ebrei, trasportando i documenti falsi, unica possibilità di sfuggire alle deportazioni naziste.
In apertura Gian Paolo Marchi, presidente della giuria tecnica, composta da Elena Trevenzoli e da Maria Fiorenza Coppari, ha rilevato la qualità delle opere della 73° edizione che ha visto aumentare il numero degli autori in concorso.
Otto le scuole secondarie di primo grado coinvolte, ubicate a Sanguinetto, Roncanova, Villabartolomea, Nogara e le veronesi M.L. King, Giovanni XXIII, Aosta-Fava ed Educandato Agli Angeli.
Interviste e letture affidate alla bravissima e insostituibile Maria Fiorenza Coppari, con l’accompagnamento musicale del giovane violinista Andrea Cagalli, hanno animato la manifestazione condotta dall’assessore alla cultura Denise Passilongo e reso intensi i momenti in cui il pubblico ha potuto vivere le emozioni che nascono dalle pagine dei libri.
Molti e convinti gli applausi, non solo per il vincitore, ma per tutti gli autori in concorso: Francesco D’Adamo, con “Giuditta e l’orecchio del diavolo”, Giunti editore e Andrea Giliberto, “I ragazzi di Strennikov”, Coccole Books.
Premio della Giuria: Francesco Carofiglio, “Mister H”, Feltrinelli
Menzione speciale della Giuria: Roberta Lentà, “Paolo”, Campanotto editore.
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