Il Comune di Cerea corre ai ripari contro il caro vita, facendosi carico di buona parte dell’incremento dei costi della mensa e del trasporto scolastico.
Nei giorni scorsi la giunta ha approvato la delibera per la concessione pluriennale del servizio di refezione, definendo le tariffe per il prossimo anno scolastico.
Per coprire i pesanti rincari dovuti agli aumenti di materie prime ed energia il costo unitario per pasto a bambino passerà, come base d’asta, da 4.3 a 5.82 euro, anche se potrà risultare inferiore in fase di gara. Un rialzo dei prezzi che inciderà sul bilancio del Comune e coinvolgerà le famiglie ceretane.
La giunta ha stabilito che porterà da 50 centesimi a 1.32 euro il contributo comunale a pasto, un aumento pari al 164% in più che non risulta sufficiente a coprire interamente i rincari, con le famiglie che a loro volta avranno una maggiorazione, da 3.80 euro a 4.50 (pari a +18%). Il Comune verserà quindi una cifra di ulteriori 70mila euro all’anno per coprire questi rincari e altre spese, tra cui i costi per le forniture delle derrate relative all’asilo nido comunale e quelli riguardanti gli insegnanti, che sono per legge a carico del Comune.
«Abbiamo inoltre assicurato, a chi non ha un reddito sufficiente a fare fronte a questo incremento, di presentare il proprio Isee al fine di ottenere una riduzione in base alle fasce prestabilite. Era dal 2013 che non venivano ritoccate le tariffe, non è stata una scelta semplice. Vogliamo essere chiari e trasparenti verso i cittadini. Come nel caso delle rette degli asili nido, il costo dei ticket per la mensa scolastica è dovuto all’effetto del pesante e generale aumento dei prezzi di cibo ed energia che purtroppo sono sotto ai nostri occhi anche quando facciamo la spesa al supermercato. I maggiori costi per le aziende si riflettono di conseguenza sulle tariffe, anche se il Comune ha contribuito direttamente per calmierare il rialzo dei prezzi. Il nostro obiettivo è quello di garantire l’alto standard dei servizi offerti: dal nostro punto di vista in una situazione di emergenza non possono infatti rimetterci i nostri bambini», – sostiene l’assessore all’Istruzione Lara Fadini.
Per quanto riguarda il trasporto scolastico il Comune ha stabilito che il costo per l’anno 2023/2024 salirà a 300 euro rispetto ai 256 euro dell’anno appena terminato. Ci sono ulteriori riduzioni in riferimento alle fasce Isee, al numero di figli iscritti e al tipo di servizio richiesto (se andata e ritorno, o sola andata e solo ritorno).
«Come Comune abbiamo il dovere di fare quadrare i conti in ognuno degli ambiti, dal sociale ai lavori pubblici, fino ad arrivare al mondo della scuola. Dobbiamo garantire la sostenibilità economica e amministrativa in una fase congiunturale eccezionale, caratterizzata dal post Covid, dalla guerra e di conseguenza da un’inflazione preoccupante, con i beni alimentari che impattano più di tante altre voci», – afferma il sindaco Marco Franzoni, secondo il quale -«nella nostra vita tutto sta aumentando, non solo nell’ambito scolastico, e il problema grave è che gli stipendi invece sono fermi e questo non è accettabile. Il Comune sta mettendo in campo ogni sforzo possibile, ma servono interventi strutturali, per non mettere a rischio la sopravvivenza delle aziende, ma soprattutto per non mettere ancora più in ginocchio le famiglie».