Undici Comuni dell’asta destra dell’Adige e del Bussè: San Giovanni Lupatoto, Zevio, Ronco all’Adige, Palù, Oppeano, Isola Rizza, Roverchiara, San Pietro di Morubio, Legnago, Villa Bartolomea e Castagnaro, insieme al Consorzio di Bonifica veronese hanno aderito alla proposta di creare un progetto comune, coordinato dall’Associazione Humanitas Act, di rivitalizzazione territoriale che faccia emergere il “Genius Loci” della Pianura Veronese.
Quest’ultima, pur con condizioni paesaggistiche differenti: paesaggio delle risorgive, delle cave, delle risaie, delle corti e delle bonifiche, è però riconoscibile sul piano storico, economico e sociale come ambito unitario.
Un territorio dove l’acqua, la terra e l’impegno dell’uomo hanno portato alla creazione, nel lento scorrere dei millenni, di uno degli spazi meno urbanizzati dell’intero territorio veneto, ricco di zone di pregio ambientale che nonostante alcune recenti ferite, preserva una sua fisionomia originaria che ancora lo caratterizza.
«Il progetto affonda le sue radici in una precedente intuizione del Consorzio di Bonifica che aveva già identificato il Manufatto idraulico come sede di un possibile Ecomuseo. – afferma Isabella Bertolaso presidente di Humanitas Act – Partendo dall’esperienza sperimentale di Humanitas Act ispirata agli ecomusei già costituiti, si è arrivati ora ad un progetto unitario denominato “Aque Planae”, l’elemento acqua caratterizza la nostra pianura, con il quale è stata presentata richiesta di riconoscimento formale come Ecomuseo alla Regione Veneto».
«Il primo passo avviato, – prosegue Bertolaso – è stato di proporre visite guidate ed esperienze laboratoriali e sul territorio delle scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado dei Comuni coinvolti, con un risultato nei primi cinque mesi di proposta davvero incoraggiante, avendo realizzato attività con circa 100 classi corrispondenti a 2000 studenti».
Venerdì 19 maggio presso il Manufatto idraulico del Gangaion si è riunito il primo Comitato dei Partner con funzioni di fornitura di spazi e dotazioni esistenti o progettate, mentre è prevista ora la creazione di Tavoli di lavoro per la partecipazione attiva delle comunità (Associazioni, Scuole, Istituti culturali e vari portatori d’interesse locali), e il tutto sarà supervisionato da un Comitato Tecnico Scientifico super partes di garanzia ed indirizzo dell’offerta culturale composto da almeno tre membri competenti in ambito storico, ambientale e turistico.
«Il tema dell’Ecomuseo – conclude la presidente dell’Associazione Humanitas Act – è quello di trasmettere al grande pubblico le complesse dinamiche idrauliche, economiche, sociali, storiche e culturali caratterizzanti il territorio della Pianura Veronese evolutosi in cinque paesaggi: di valle e delle bonifiche, della risaia e delle corti, della piantata, delle cave e del paesaggio agroindustriale.
Le sue finalità sono la creazione di una mappa di comunità, incontri partecipati e workshop con esperti ed itinerari di visita con l’obiettivo di contribuire ad aumentare l’attrattività turistica e l’identità del territorio».
Il progetto, auspica l’apertura anche ad altri Comuni della Pianura Veronese che apprezzino il progetto e ne avvertano le affinità identitarie.