In una seduta consigliare, quella di giovedì 27 aprile 2023, che ha visto approvare, senza un battito di ciglia, gli adeguamenti al rialzo della tariffa rifiuti e la variante al bilancio di previsione che ha recepito trasferimenti regionali importanti per il sostegno alle famiglie fragili e per l’innovazione tecnologica, contrario a quest’ultimo provvedimento Angelo Guarino, le tensioni politiche sono incredibilmente emerse sul tema – evidentemente di grande interesse mediatico – di qualche fetta di torta consumata da privati nella Cascina del Parco, all’insaputa del Sindaco.
Se nella scorsa adunanza era andato in scena il caso di un’ottantenne socia della Pro Loco che aveva voluto condividere un brindisi con le amiche, questa volta la polemica (con ben due distinte interpellanze) ha interessato il presidente del locale circolo di Fratelli d’Italia, Gianluca Cavedo, colpevole d’aver invitato per un brindisi, nel 2021, sempre alla Cascina, alcuni amici e rappresentanti delle istituzioni.
Sull’argomento il capogruppo di Legnago Futura, Diego Porfido, s’è riproposto di tornare ancora, addirittura invocando un’assemblea d’urgenza.
Ma perché attendere tanto? Si dev’essere chiesto qualcuno. Infatti la discussione sul rendiconto 2022 ha rappresentato una ghiotta opportunità di alimentare la polemica.
Silvia Baraldi, illustrando le doti di Luciano Giarola candidandolo a sindaco oltre che di Cesare Canoso per il lavoro della Pro Loco, ha parlato di «due pesi e due misure per i privati che chiedono di usare la Cascina», malgrado il vicesindaco Roberto Danieli avesse confermato l’assenza di preclusioni di sorta e rivendicato l’apertura dello stabile dopo anni di abbandono.
Per Diego Porfido «non si può mandare a tarallucci e vino il caso di un bene pubblico utilizzato per fini privati senza che in Comune ci sia traccia di autorizzazione alcuna».
In difesa della maggioranza è intervenuto il capogruppo di Forza Italia, Riccardo Toufik Shahine: «se questi sono i problemi enormi di Legnago, significa che stiamo amministrando davvero molto bene».
Ed è allora che scatta la diatriba tra l’esponente forzista e il consigliere Simone Tebon: «Shahine ha avuto una folgorazione sulla via di Damasco perché poche settimane prima del suo ingresso mi aveva invitato a firmare le dimissioni dal Notaio per mandare a casa l’amministrazione che oggi sostiene».
La replica dell’ex candidato sindaco del gruppo Giaroliano non si è fatta attendere: «Io sono stato coerente nel mio ruolo di consigliere di minoranza, piuttosto non hai ancora capito che tu ti comportavi da consigliere di opposizione quando eri in maggioranza».
Tra una scenetta e l’altra del teatrino è stato approvato il bilancio consuntivo che ha indicato un risultato di amministrazione di oltre 14 milioni di euro e un avanzo libero di 2 milioni, senza debiti fuori bilancio e – almeno stando alle rassicurazioni dell’assessore Daniela De Grandis – un buono stato di salute del tesoro di Palazzo de’ Stefani, il tutto senza aumentare le tasse.
Via libera anche per una concessione ad un privato in Zai, per la convenzione tra Anas e Comuni volta alla pulizia delle piazzole di sosta lungo la Transpolesana.
In coda è stato licenziato, all’unanimità – sempre grazie alla tessitura del presidentissimo Paolo Longhi – l’ordine del giorno sulla tutela del Mater Salutis, con l’impegno da parte del Sindaco e di tutti i capi-gruppo ad organizzare incontri periodici con il direttore generale dell’Ulss scaligera Pietro Girardi al fine di ottenere aggiornamenti, da divulgare unitariamente alla cittadinanza, sulla situazione dell’ospedale di via Giannella anche in vista della realizzazione imminente della nuova struttura.
[PCC]
Foto: una seduta del Consiglio Comunale; in basso da sinistra, Paolo Longhi, Daniela De Grandis, Silvia Baraldi, Diego Porfido, Simone Tebon, Riccardo Toufik Shahine.
Video Consiglio Comunale: https://www.facebook.com/comunedilegnago/live_videos/?ref=page_internal