Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha firmato martedì 14 marzo un’ulteriore ordinanza relativa alla carenza di disponibilità idrica nel territorio, contenente azioni regionali a tutela della risorsa idrica.
«Siamo ancora – ha detto Zaia – a un livello di allerta che non richiede di imporre razionamenti, punto al quale speriamo di non arrivare. Tramite questa ordinanza intendo sensibilizzare con un atto formale i cittadini e tutte le istituzioni sulla necessità di non sprecare acqua in nessun modo, intervenendo, fra le altre misure, nell’irrigazione dei giardini, chiudendo i pozzi a gettata continua, evitando sprechi nelle acque ad uso pubblico. Per quanto riguarda l’aspetto agricolo – aggiunge il Presidente – purtroppo sappiamo che a causa di una rete datata per l’irrigazione arriva dal 40 al 60% dell’acqua disponibile all’origine. Non a caso – conclude – ho già detto in più occasioni che occorre un vero Piano Marshall per la realizzazione di nuove infrastrutture idrauliche, piano al qualche, per quanto di competenza del Veneto, siamo già al lavoro».
Il Comitato Istituzionale dell’Ato veronese, l’ente garante del servizio idrico integrato, ha licenziato nella seduta di lunedì 6 marzo il testo del codice di autodisciplina che tutti i Comuni dovranno adottare e l’ordinanza sindacale standard da emanarsi in caso di crisi idrica.
Il testo del Codice di autodisciplina è stato votato all’unanimità da tutti i componenti del Comitato Istituzionale presieduto dal presidente Ato Bruno Fanton, assessore al Lavori Pubblici del Comune di Cerea: Davide Benedetti, sindaco di Brenzone sul Garda, Antonio Bertaso, sindaco di Cerro Veronese, Tommaso Ferrari, assessore all’ambiente del Comune di Verona, Denise Zoppi, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Belfiore.
Il codice, che non è ancora operativo, contiene una procedura per gestire i consumi comunali di acqua potabile interrompibili (innaffiamento giardini pubblici, campi sportivi, etc.) che saranno ridotti via via che peggiorerà la severità idrica.
Il codice contiene anche un piano di manutenzione per ricercare le perdite negli impianti comunali, oltre all’impegno per le amministrazioni ad individuare, laddove possibile, fonti alternative all’acqua potabile.
Il codice e l’ordinanza sono stati spediti a tutte le amministrazioni, così da raccogliere il contributo di tutti i Comuni e sarà ratificato in Assemblea dei Sindaci dopo Pasqua.
«Inviamo il codice a tutti i Comuni, così da condividerne fin da subito il contenuto e aprire ad eventuali ulteriori contributi da parte dei colleghi delle altre amministrazioni locali – spiega Bruno Fanton, presidente dell’Ato Veronese -. Siamo inoltre aperti ad approfondire anche ulteriori proposte, consapevoli che la siccità attuale comporta una diminuzione delle risorse a disposizione e che quindi tutti noi, nessuno escluso, dobbiamo fare la nostra parte nel consumare in modo consapevole l’acqua».
Ato veronese – Il testo del Codice di autodisciplina comunale consumi idrici (06.03.2023)
La Regione Veneto ha emesso la seguente Ordinanza n. 20 del 14 marzo 2023 – Regione Veneto