La Provincia di Verona si distingue per ottimi valori di raccolta differenziata che, nei 58 Comuni del Consiglio di Bacino Verona Nord, sfiora l’80%.
Eppure, c’è ancora un aspetto sul quale è possibile migliorare per contrastare gli allarmanti dati sull’inquinamento da materie plastiche e, contemporaneamente, diminuire i costi di trattamento e smaltimento dei rifiuti.
Ogni anno produciamo infatti 310 milioni di tonnellate di plastica e 8 milioni di queste finiscono ancora nei mari, negli oceani e nei laghi. L’inquinamento da plastica sconvolge la fragilità degli ecosistemi e interessa oltre 700 specie animali.
Cosa possiamo fare oltre a fare la raccolta differenziata? A rispondere è Gianluigi Mazzi, presidente del Consiglio di Bacino Verona Nord «I nostri cittadini sono diventati davvero bravi e lo dimostrano le percentuali di raccolta differenziata raggiunte. Ora chiediamo loro di concentrare l’attenzione sulla qualità della differenziata, soprattutto della plastica che presenta un’alta percentuale di frazione estranea che complica il riciclo e deve essere smaltita in discarica, incrementando i costi a carico dei Comuni.
In tal senso stiamo predisponendo per il prossimo anno una serie di iniziative rivolte alle Amministrazioni e ai cittadini».
Consiglio di Bacino Verona Nord, Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero e Serit stanno, insieme, organizzando una campagna di sensibilizzazione sull’importanza di differenziare correttamente la plastica, valorizzandone il potenziale di riciclo e riutilizzo.
In quest’ottica è nato il progetto “Tappo dopo tappo” per educare le future generazioni attraverso la creatività, la fantasia e la responsabilità.
«Il problema dell’inquinamento da rifiuti plastici non può essere rimandato – spiega Massimo Mariotti, presidente di Serit -, ecco quindi che le soluzioni vanno cercate oggi e l’educazione è lo strumento migliore che l’essere umano possieda. Muoverci proponendo progetti creativi è un primo passo verso la sensibilizzazione nei confronti di questa tematica che abbiamo affrontato assieme al Consiglio di Bacino Verona Nord e al Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero, studiando una serie di eventi che interesseranno tutto il 2023».
Il progetto di educazione ambientale “Tappo dopo Tappo” porta nelle scuole un racconto che simula la raccolta della plastica, spiegando quanto la dispersione della plastica nell’ambiente sia dannosa per la flora e per la fauna che vivono nei mari.
In una prima fase, l’iniziativa interesserà alcune classi delle scuole primarie dei Comuni che fanno parte del Consiglio di Bacino Verona Nord grazie ad otto laboratori che prevedono tre tappe: il coinvolgimento degli insegnanti, la simulazione della raccolta della plastica usando il materiale trovato sul mare ed infine la trasformazione del lavoro svolto in un’opportunità, rivolta a creare pannelli in cui viene illustrata la problematica dell’inquinamento dei mari e degli oceani.
«Noi adulti abbiamo la responsabilità di formare donne ed uomini capaci di evitare i nostri errori – afferma Massimo Marchiori, direttore artistico di Stari Ribar e ideatore del progetto -, il cambiamento parte dalla nostra capacità di educare attraverso l’insegnamento».
Altri laboratori sul tema saranno rivolti a classi delle Scuole Secondarie di I grado in collaborazione con il Film Festival della Lessinia, partner del Consiglio di Bacino Verona Nord nella tutela e valorizzazione del territorio.
Mentre, per sensibilizzare i cittadini, sono previste sia iniziative sul territorio che una campagna di comunicazione coordinata con i Comuni «Prevediamo un’iniziativa in collaborazione con Corepla che riguarderà un’area che fungerà da case history per poi apportare azioni migliorative anche nelle altre zone del bacino — prosegue Giorgia Speri, Presidente del Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero —. Per tutti i nostri Comuni, produrremo dei materiali utili a ricordare cosa va nella raccolta della plastica e che cosa no, ricorrendo anche agli esempi degli errori più frequenti, dovuti un po’ alla disattenzione ma anche ai numerosi cambiamenti intervenuti negli ultimi anni».
Ad esempio, i bicchieri e i piatti monouso in plastica e i materiali per la protezione e il trasporto dei prodotti (pluriball e ‘chips’ in polistirolo) vanno nella raccolta differenziata della plastica, mentre le posate, i giocattoli, i righelli e la cancelleria che non sono imballaggi, pur se in plastica, vanno nel secco indifferenziato.