Si è tenuta oggi l’assemblea dei soci di Agsm Aim con all’ordine del giorno le revoche del presidente Stefano Casali, della consigliera Francesca Vanzo e del consigliere delegato Stefano Quaglino.
Come previsto, sono stati revocati gli incarichi a Casali e Vanzo, dopo le tensioni che hanno messo in agitazione la società partecipata dai comuni di Verona e di Vicenza.
La mancanza di fiducia, secondo il sindaco Damiano Tommasi, è alla fonte del dissidio, mentre Casali aveva rivendicato di aver «svolto un importante lavoro a tutela della società». Uno scontro nei palazzi, ma anche con dichiarazioni in consiglio comunale e in modo pubblico per le diverse parti politiche.

Casali e Vanzo di provenienza politica, mentre Quaglino di provenienza tecnica, erano stati nominati durante il mandato da sindaco di Federico Sboarina.

Il commento di Francesca Vanzo
«Grazie a tutti i dipendenti e ai collaboratori che ho avuto modo di conoscere in questi anni. Siete la vera forza di Agsm Aim» ha commentato su Facebook Francesca Vanzo. «Noi amministratori siamo “custodi” passeggeri, ma voi siete l’essenza del successo di questa meravigliosa Azienda».
«Per me è stata un’esperienza bellissima che mi ha insegnato molto e mi ha permesso di sentirmi parte attiva al servizio della mia comunità.
Ogni esperienza amministrativa e professionale ha un inizio e una fine. Mi spiace che la mia termini con una modalità che non comprendo e non condivido. Ho comunque la serenità e la consapevolezza di aver agito sempre ed esclusivamente nell’interesse del bene comune. Io ce le ho messe davvero tutte, le “migliori energie”, ma è andata così» ha concluso Vanzo.

Il commento di Verona Domani
Il gruppo Verona Domani – di cui fa parte lo stesso Casali, mentre Francesca Vanzo è esponente della Lega – commenta a caldo la revoca del presidente di Agsm Aim e della consigliera Vanzo, decisa oggi durante l’Assemblea dei Soci.

«Come avevamo già ampiamente denunciato nelle ultime settimane, il primo cittadino di Verona ha confermato oggi la sua più totale sudditanza nei confronti dei partiti della sua maggioranza. Loro ordinano, Tommasi esegue. Il tutto per accontentare e piazzare amici, fedelissimi, delusi, personaggi spariti dai radar della politica da anni, peones, perfetti sconosciuti, in spasmodica attesa di andare ad occupare poltrone e careghe in posizioni apicali. Peccato che queste poltrone rappresentino la governance della più importante realtà economica, industriale e produttiva di Verona».

«Una realtà, un patrimonio della nostra città che oggi, a causa del sindaco Tommasi, vive forse una delle pagine più buie, farsesche, incomprensibili e mal gestite, nella sua centenaria storia. Oggi si è materializzata un’operazione in perfetto stile spoil system di basso livello, caratterizzata da vera e propria fame di potere per esclusivi fini padronali e per accontentare gli appetiti dei partiti che consentono al primo cittadino di avere la maggioranza in Consiglio comunale. Un vero e proprio ricatto politico, giocato sull’esistenza stessa della holding, del suo incerto e nebuloso futuro e sulla pelle di centinaia di dipendenti».

«La decisione del sindaco – continuano gli esponenti di Verona Domani – oltre ad essere assolutamente inaccettabile, immotivata ed incomprensibile, presenta inoltre numerosi punti oscuri e poco chiari, dal caso Quaglino a quello Compago, alla famigerata mancanza di rapporto di fiducia sbandierata come unica motivazione, alquanto debole, da parte di Tommasi. Punti oscuri che siamo certi Casali e Vanzo porteranno alla luce nelle sedi opportune quanto prima. Il presidente Casali, oltre a vantare un curriculum ed un’esperienza amministrativa con pochi eguali a Verona, ha sempre operato con il chiaro mandato di tutti i consiglieri della holding e del collegio sindacale, cercando di proteggere fino alla fine quello che è un patrimonio dei veronesi da possibili danni di natura economica. Come Verona Domani assicuriamo il nostro supporto politico ed amministrativo al fianco del presidente e del consigliere».


Federico Testa è il nuovo presidente di Agsm Aim

«L’assemblea dei soci di Agsm Aim ha revocato oggi dall’incarico il presidente Stefano Casali e la consigliera di amministrazione Francesca Vanzo, come formalmente richiesto dal sindaco Damiano Tommasi nelle scorse settimane «a seguito del venir meno del rapporto fiduciario con il socio di maggioranza Comune di Verona, dopo il rifiuto di un autonomo passo indietro a loro sollecitato» – spiega la nota di Palazzo Barbieri – Alla revoca è seguita l’indicazione di due nuovi consiglieri di amministrazione da parte del Comune di Verona, passaggio sollecitato anche dal sindaco di Vicenza Francesco Rucco per garantire l’operatività all’azienda e anche a tutela degli interessi dei cittadini di Verona. Il nuovo presidente di Agsm Aim sarà Federico Testa, Angela Broglia consigliera di amministrazione».

«Abbiamo voluto indicare fin da subito, cosi come richiesto anche dal sindaco Rucco, i due nuovi consiglieri a seguito dell’avviso tempestivamente pubblicato, con l’auspicio di riportare serenità per una azienda che deve affrontare situazioni contingenti del settore delicate e strategiche per la città», – ha commentato al termine dell’assemblea il sindaco Damiano Tommasi.

Chi è Federico Testa
Federico Testa è professore ordinario dell’Università di Verona, già presidente dell’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e in passato deputato con il Partito Democratico. Il suo nome era già circolato anche per un assessorato, quando Tommasi doveva costruire la propria giunta.

Stefano Quaglino rimane per ora consigliere delegato.
Per quanto riguarda i due punti all’ordine del giorno integrati dal consiglio di amministrazione di lunedì 28 novembre con i quali veniva richiesto ai soci di esprimersi sulla revoca del consigliere delegato Stefano Quaglino e di deliberare conseguentemente l’azione di responsabilità nei suoi confronti, l’assemblea con il voto determinate del socio di maggioranza Comune di Verona ha deciso di non procedere nel senso proposto dal consiglio di amministrazione in quanto il sindaco Tommasi non ha ritenuto di essere stato messo nelle condizioni di valutare attentamente in tutte le sfaccettature e con dovuta perizia l’operato dell’ing. Quaglino.

Infatti in apertura di assemblea il Comune di Verona aveva chiesto al Presidente lo stralcio e il rinvio dei due punti integrativi dell’ordine del giorno, al fine di consentire che su di essi si esprimesse una prossima assemblea all’esito di un esame competente e attento da parte del rinnovato Cda, ma il presidente Casali ha ritenuto di non ammettere la modifica all’ordine del giorno richiesta dal sindaco di Verona, mantenendo così inalterato l’ordine dei lavori e costringendo i soci a votare nonostante le manifestate incertezze.