I consiglieri della lista di opposizione “Isola Domani” sono usciti dall’aula in segno di protesta. È accaduto nell’ultimo consiglio comunale di giovedì 26 settembre, poco dopo l’inizio dei lavori.
A far discutere è stata la risposta del primo cittadino, Luigi Mirandola, alle due interrogazioni presentate nel consiglio dell’8 settembre da Stefano Canazza, ex primo cittadino e capogruppo di “Isola Domani”, riguardo alla lottizzazione “Abetone” e dall’ex vicesindaco e consigliere Michele Gruppo in merito alla recente pavimentazione del tratto di strada dell’area del Parco del Riso.
Di fronte alle richieste dell’opposizione, il primo cittadino ha infatti fatto sapere: «Ho inoltrato le vostre interrogazioni al responsabile della direzione competente che provvederà a rispondere alle vostre richieste». E ha raccomandato che «questioni simili a quelle presentate siano risolte direttamente con gli uffici».
Una scelta, quella del primo cittadino Mirandola, che i consiglieri di opposizione hanno considerato di scarsa attenzione e sensibilità democratica dal momento che «il Comune dovrebbe essere una casa trasparente e in questo luogo bisognerebbe fare chiarezza sulle attività che si svolgono per dare risposte ai cittadini», ha sottolineato Gruppo.
«Questa sua scelta – ha ribattuto Canazza, poco prima di invitare i colleghi ad alzarsi e abbandonare l’assise – è un tentativo di non rispondere alle minoranze e quindi mi chiedo quale sia il nostro ruolo».
Il caso: la lottizzazione Abetone
«Hanno fatto una operazione su una lottizzazione dove una perizia afferma che c’è uno sversamento di acque, non codificato, da ben 10 anni – spiega l’ex vicesindaco e consigliere Michele Gruppo – la nostra richiesta è di sapere cosa l’amministrazione intende fare a proposito, visto il problema sanitario che ciò comporta e del quale il sindaco è il primo responsabile nei confronti dei cittadini. In questo caso specifico c’è un lottizzante che in 10 anni non ha fatto quello che doveva fare per bonificare l’area e l’amministrazione Mirandola ha pensato bene di fargli un favore togliendogli il problema, acquisendo la proprietà immobiliare che la nostra amministrazione aveva bloccata e si sono portati a casa un immobile sul quale avevamo già concordato con Acque Veronesi di realizzare il bacino di espansione a carico del privato. Ora la domanda è: chi farà le opere, quando si faranno, e chi le pagherà. Queste le domande alle quali il sindaco deve rispondere e non nascondere la polvere sotto il tappeto. A sentire Mirandola questo è un fatto tecnico e perciò non risponde, per me invece è un problema politico e sanitario oltre che economico.
Nei prossimi giorni ci rivolgeremo al prefetto per segnalare questa anomalia amministrativa, tenendo presente che la rappresentanza elettorale che ci differenzia sono appena 200 voti su una cittadinanza di questa mila abitanti».
Ma per il sindaco Mirandola è una questione di metodo: «Per le interrogazioni di natura tecnica ci sono gli uffici predisposti – afferma – Il consiglio comunale è il luogo dove si trattano le questioni di natura politica e amministrativa. Ai nostri cittadini interessano i fatti e stiamo mantenendo la parola data in campagna elettorale, cioè di occuparci delle lottizzazioni incompiute, come la lottizzazione “Abetone” in via Grisotto che lo scorso giugno abbiamo acquisito per poter portare a termine i lavori, fermi da oltre 10 anni. E precisa: «È la seconda volta che il gruppo consigliare di Isola Domani lascia l’aula, riferendosi alla discussione sulla farmacia di Pellegrina, e chi abbandona è sempre dalla parte del torto» – conclude Mirandola.