Legnago avrà un nuovo museo dedicato alla presenza dei Romani nella Pianura Veronese. A presentarlo, ieri mercoledì 1° dicembre nella Casa Museo della Fondazione Fioroni in via Matteotti a Legnago, c’erano Luigi Tin, presidente di Fondazione Fioroni; Federico Melotto, direttore della Fondazione Fioroni; Valentina Donadel, archeologa Fondazione Fioroni e Laura Tognetti – Museo e Biblioteca Pubblica; gli architetti Fulvio Onestini e Claudio d’Agostino dello Studio OPR Projects; Patrizia Basso e Diana Dobreva per il dipartimento Culture e Civiltà dell’Universita di Verona; Graziano Lorenzetti, sindaco di Legnago; Marco d’Agostino, consulente alla comunicazione del progetto e Marina Passigato direttrice creativa della “Locanda 4 ciacole” di Roverchiara di recente nuova Stella Michelin, che nel futuro museo aprirà il bistrot “4 ciacole al Museo”.

Una struttura nuova che entra a far parte del circuito “Legnago Musei” che oggi comprende le sale dedicate al Risorgimento a Palazzo Fioroni ed il Centro Ambientale Archeologico, dedicato al periodo Neolitico Antico (V millennio a.C.) alla tarda età del Ferro (II-I secolo a.C.).

Il nuovo museo si chiamerà Museo Archeologico Romano e ospiterà i reperti di epoca Romana custoditi dalla Fondazione Fioroni.
Un’anteprima di quello che sarà si è visto nei giorni scorsi con l’apertura domenica 21 novembre della mostra “Il museo che verrà. I romani e la Pianura veronese” allestita al Centro Ambientale Archeologico ed inaugurata da Alfredo Buonopane, docente di Storia Romana all’Università di Verona.
La rassegna, che rimarrà aperta fino al 1° marzo 2022, presenta, a vent’anni dall’ultima esposizione pubblica, alcuni reperti della collezione archeologica romana della Fondazione Fioroni.

«Questa mostra si inserisce nell’ambito del più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico di età Romana conservato alla Fondazione creata da Maria Fioroni – spiega il direttore Melotto -. E che ha come obiettivo ultimo la realizzazione e l’allestimento del Museo Archeologico Romano.
Inoltre, vuole naturalmente essere uno strumento di valorizzazione e divulgazione alla cittadinanza dell’importanza di questo patrimonio, implementando l’offerta museale legnaghese, e, più in generale del territorio della Pianura Veronese».

«L’operazione riveste anche una grande importanza per quanto riguarda l’offerta didattica per le scuole – riprende Melotto -. Fondazione Fioroni, infatti, propone visite guidate e laboratori tematici sulla storia antica, medievale, moderna e contemporanea del territorio; a cui ora si aggiungerà il Museo Archeologico Romano».

«Il progetto di riallestimento della sezione archeologica romana nasce anche dalla necessità di dare compimento ad uno spazio architettonico oggi in disuso, riaprendo finalmente al pubblico gli ambienti dedicati da Maria Fioroni, fin dal 1966, alla conservazione dell’ingente materiale archeologico raccolto nel corso dei decenni precedenti – conclude il direttore -. Il progetto di allestimento del nuovo Museo verrà accompagnato e completato con la realizzazione di un nuovo bistrot utilizzando i locali di un negozio sfitto di proprietà della Fondazione.
È un passaggio fondamentale per la riqualificazione dell’area formata dall’ottocentesco Palazzo Fioroni, dal cortile interno, dalle vecchie rimesse che oggi ospitano la Biblioteca pubblica e ospiteranno il Museo archeologico.
Una nuova “Cittadella della Cultura” che farà rivivere il sogno di Maria Fioroni e assumerà un ruolo di rilevanza per Legnago e tutta la Pianura veronese».

Il progetto di realizzazione del nuovo Museo Archeologico Romano prevede un inizio lavori nella primavera 2022 e una fine per l’estate 2023 con un investimento di circa 300 mila euro.

Foto: a sinistra, l’entrata del Palazzo Fioroni; a destra in alto, da sinistra Valentina Donadel, Federico Melotto, Grazieano Lorenzetti, Luigi Tin e Marina Passigato; in basso, la locandina della mostra “Il Museo che verrà”.