«Una crisi senza precedenti minaccia il pluralismo, i posti di lavoro, la sopravvivenza stessa delle aziende», denunciano sindacato ed editori, che tornano a chiedere un tavolo di confronto per una nuova legge per l’editoria, necessaria per salvaguardare gli investimenti delle imprese, il lavoro dei giornalisti e la libertà di stampa.
Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) e Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana) chiedono al governo misure urgenti e interventi strutturali per l’editoria. «Gli editori e i giornalisti – affermano in un comunicato congiunto – garantiscono ai lettori una informazione di qualità, corretta ed equilibrata, che costituisce l’antidoto naturale alla disinformazione e alle fake news.
La buona informazione e la libertà di espressione, ancorate all’esistenza di una editoria professionale di qualità, sono in pericolo, aggredite da una crisi senza precedenti che minaccia il pluralismo, pilastro della democrazia, e mette a rischio migliaia di posti di lavoro e la sopravvivenza stessa delle aziende».
Gli editori della Fieg e la Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani, rivolgono «un appello accorato al governo, al parlamento, alle forze politiche e richiamano l’attenzione dell’opinione pubblica affinché siano individuate misure e risorse per garantire la sostenibilità del settore, gravemente a rischio, e accompagnarlo nella fase di trasformazione digitale rilanciando l’occupazione. Fieg e Fnsi – conclude la nota – rinnovano la richiesta di avviare un tavolo permanente di confronto con governo e parlamento per una nuova legge per l’editoria, necessaria per salvaguardare gli investimenti delle imprese, il lavoro dei giornalisti e la libertà di informazione».