Si manifestano nella scuola un numero crescente di comportamenti di aggressione con diverse modalità di espressione della violenza e differenti livelli di consapevolezza del fenomeno. Fenomeni preoccupanti, in aumento anche a causa della pandemia, che investono i giovani nelle loro dinamiche personali e nella loro relazione con i compagni e con gli adulti, docenti e genitori.

Un disagio giovanile che si può prevenire puntando sulle testimonianze e sui racconti di chi è giovane ed è riconosciuto dai giovani come un opinion leader.
Su questa convinzione si basa il progetto che partirà dagli istituti scolastici del Basso Veronese per poi estendersi a tutta la provincia. L’iniziativa sarà messa in atto a settembre dalla Provincia, rappresentata dal consigliere con delega alla Scuola David Di Michele, dal Commando provinciale dei Carabinieri guidato dal Colonello Pietro Carrozza e dalla psicologa Giuliana Guadagnini che opera nel mondo scolastico.

«L’accordo prevede di realizzare incontri con gli studenti dedicati a temi come le babygang, il bullismo, le droghe o situazioni figlie di disagio, facendo in modo che i ragazzi abbiano come interlocutori persone con le quali possono avere un dialogo diretto», spiega Di Michele.

L’idea è quindi quella di creare momenti di confronto con influencer che sono già seguiti dai ragazzi, così come con giovani che sono finiti in comunità a causa dell’uso di droghe, oltre che con rappresentati dei Carabinieri.

«Questa azione è stata pensata dopo aver toccato con mano le situazioni non facili che i ragazzi hanno vissuto e stanno vivendo anche a causa della pandemia, che ha annullato molti rapporti sociali e occasioni di aggregazione», spiega Guadagnini».

Questi appuntamenti che inizieranno negli istituti superiori del Basso Veronese per poi estendersi in tutta le provincia, verranno successivamente estesi anche alle scuole elementari e medie.

«Come Provincia intendiamo coinvolgere i Comuni, facendo in modo che il progetto assuma una diffusione più ampia possibile – spiega il consigliere -. È evidente che lo stravolgimento della nostra vita legato al Covid, soprattutto negli adolescenti può causare problematiche e lasciare degli strascichi rilevanti, pertanto è necessario agire in tutti i modi per prevenire l’insorgere di comportamenti che possono sfociare in situazioni negative, coinvolgendo per prime le scuole».

Foto: a sinistra, una situazione di babygang sempre più frequente nelle scuole; a destra dall’alto, David Di Michele vice presidente e consigliere con delega alla Scuola della Provincia di Verona; Giuliana Guadagnini psicologa e il Colonello Pietro Carrozza del Commando provinciale dei Carabinieri.