Alla vigilia delle elezioni amministrative di Bovolone, Manuel Brusco esce dal Movimento 5Stelle.
34 anni, bovolonese, ex capogruppo in Consiglio regionale, Brusco annuncia la sua uscita dal movimento di Grillo, Conte e Di Maio ed esprime la sua delusione per quello che oggi non considera più la sua casa politica.

«Quello che vedo oggi nel M5S è un partito che ha perso la sua purezza iniziale e la forza di parlare alla gente, per la gente.
È diventato un partito come tutti gli altri, quelli che ho sempre combattuto.
Con questi sentimenti oggi ho deciso di lasciare il movimento in quanto ho maturato la convinzione il M5S non è più quella proposta in cui mi posso identificare».

Poi ricorda «Fin da molto giovane, il mio impegno sociale e politico si è sempre concretizzato nel territorio, aderendo ad alcune associazioni di cui tutt’ora faccio parte, soprattutto negli ambiti sociale, sportivo, culturale.
La naturale direzione di questo mio percorso, mi ha portato a scegliere il Movimento 5 Stelle nel 2011 (a 25 anni Ndr) come riferimento politico quale esempio di innovazione e cambiamento radicale nel modo di fare politica».

A 28 anni la corsa nelle elezioni regionali. «I cittadini ed elettori mi hanno eletto nel 2015 in Consiglio regionale del Veneto ottenendo 1683 preferenze consentendo così a Bovolone di avere il suo primo rappresentante eletto in Regione.
Nel Consiglio Regionale – racconta ancora Brusco – ho servito per 5 anni con impegno e dedizione il mio territorio, che ho rappresentato con onore.
Questa ulteriore e importante esperienza legislativa ha portato ad arricchire il mio bagaglio di conoscenze e di formazione, professionalità e competenza in varie materie tecniche, legislative e amministrative».

La coerenza politica non ripagata dalla dirigenza nazionale. «Ho sempre sostenuto le mie idee e le battaglie del Movimento, puntando sul dialogo e la moderazione. Questo modo di pormi mi ha sempre permesso di costruire buoni rapporti nelle diverse istituzioni e negli enti con cui sono entrato in contatto. Tuttavia, durante questi anni, le incongruenze e l’incoerenza del gruppo dirigente nazionale del M5S, che oggi emergono con maggiore rilevanza, mi hanno allontanato sempre più».

La scelta politica di lasciare il Movimento in cui non si riconosce più negli uomini ne tantomeno negli ideali.
«È per questo che da uomo libero, sciolto da ogni legame di appartenenza politica, oggi sono pronto a collaborare con chi desidera creare un contesto innovativo e un’azione sociale concreta per le persone e per il mio territorio».