I rifiuti che, galleggiando sul Canalbianco, e che si arrestano in corrispondenza delle chiuse della frazione di Legnago nascondendo ogni tipo di materiale di scarto abbandonato lungo l’idrovia e i suoi affluenti, hanno riacceso le proteste di residenti e le critiche di alcune forze politiche.
Sul tema sono intervenuti pure i consiglieri regionali del Pd Andrea Zanoni ed Anna Maria Bigon con un’interrogazione rivolta a Giampaolo Bottacin, assessore regionale all’Ambiente.
Tenere pulito il Canalbianco, asta navigabile ma che in alcuni punti è una vera e propria cloaca, come si vede nella conca di Torretta, costerebbe quasi 100 mila euro all’anno, questo è il problema.
Lo scorso anno, a inizio agosto, era stato istituito un vertice svoltosi con i rappresentanti dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, i tecnici della Regione, Infrastrutture venete e i sindaci dei comuni che insistono lungo l’asta del Canalbianco.
Un tavolo tecnico di coordinamento, per risolvere il problema e attuare una soluzione pratica. Una sinergia tra enti, necessaria per procedere a un protocollo per la ripartizione degli oneri d’intercettazione, riguardanti la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti depositati lungo il canale.
Il lavoro di concertazione aveva permesso di vagliare e condividere tutti insieme lo schema di una convenzione per la raccolta e lo smaltimento delle immondizie che si accumulano agli sbarramenti delle conche, spinti dalla corrente nell’idrovia che da Mantova si allunga per 135 chilometri fino al mare, a Porto Levante. Un percorso lungo il quale si trovano le conche di navigazione di Trevenzuolo, Torretta, Canda Bussani e Baricetta».
Le due conche dove avviene l’accumulo maggiore di rifiuti sono quelle di Torretta e Baricetta: per questo motivo era stato affidato ai due sindaci, rispettivamente Graziano Lorenzetti di Legnago e Omar Barbierato di Adria, il ruolo di capofila del progetto. A loro due, dunque, era stato affidato l’incarico di portare avanti i rapporti tra i comuni dell’asta navigabile.
La pulizia delle rive, dell’alveo e del corso d’acqua lungo la linea navigabile Mantova-Venezia è una necessità che si inserisce nel più ampio obiettivo di tutela e miglioramento della qualità ambientale dell’intero ecosistema acquatico.
Pertanto si era deciso che spettasse a Infrastrutture venete la raccolta e l’accatastamento dei rifiuti galleggianti, in prossimità delle conche di Torretta, nel comune di Legnago e di Baricetta nel comune di Adria.
I due comuni capofila, dovevano avere il ruolo di seguire le operazioni di carico, trasporto e scarico del materiale di rifiuto nelle pubbliche discariche, che sarebbe stato effettuato da apposite ditte incaricate per la gestione rifiuti urbani.
Per quanto riguarda le risorse economiche, doveva spettare alla Regione finanziare il lavoro di Infrastrutture venete, invece i comuni afferenti al bacino della rete idrografica del Canalbianco dovevano coprire la spesa rimanente ripartita in base all’area drenante di ogni singolo comune calcolata da Arpav. La spesa complessiva si aggirava sui 92mila euro all’anno.
Ma qualcosa si è inceppato nell’ingranaggio delle ripartizioni e il tutto si è arrenato…come i rifiuti nella conca.
Ci ha pensato, ora, il vice presidente della regione e assessore alle Infrastrutture e Lavori pubblici Elisa De Berti a prendere in mano la situazione.
«Il quadro è questo – spiega De Berti -. L’anno scorso a fine agosto avevamo fatto un intervento straordinario di pulizia alla conca di Torretta. Tempo una settimana e la situazione era esattamente come prima. Da allora la Regione ha lavorato per una convenzione con i Comuni che ha portato via tempo perché ha coinvolto anche l’Autorità di bacino e Consorzio di Bonifica per cercare di condividere le spese di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, con la logica di quello che viene fatto sulle arterie stradali, ma non era facile trovare un sistema di suddivisione della spesa che andasse bene ai Comuni.
Adesso l’abbiamo trovato e lo sto mettendo in atto. Sto di fatto verificando gli ultimi tasselli sulla proposta di convenzione da presentare e a brevissimo farò un incontro con tutti i Comuni coinvolti, circa 50. Perché non si tratta di risolvere solo il problema di Canalbianco e Torretta, ma di tutta l’area coinvolta nell’idrovia che da Mantova si allunga fino al mare, altrimenti non facciamo altro che spostare il problema in un’altra zona.
Quindi a breve farò questo incontro con tutti i Comuni per sottoporre il testo già pronto e condiviso dalla maggio parte di loro, poi e lo porterò in giunta per l’approvazione. Manca poco. Ormai ci siamo».
Foto: a sinistra la Conca di Torretta com’era ieri, giovedì 24 giugno 2021; a destra, la vice presidente della Regione Veneto a breve convocherà i 50 sindaci coinvolti nell’idrovia.