Tanti piccoli Alberi Falcone verranno donati a centinaia di scuole italiane che poi li pianteranno. L’iniziativa – “Un albero per il futuro”, – promossa dal ministero della Transizione Ecologica – prevede la donazione e la messa a dimora nelle scuole italiane di circa 500 mila piantine nel triennio 2020-2022.
«Sono quasi 400 gli Istituti scolastici che hanno aderito al progetto “Un albero per dire no alla mafia” promossa dalla Fondazione Falcone, – afferma la dirigente scolastica Carmen De Simone – tra questi anche il nostro Istituto “Leonardo Da Vinci” che sarà tra i primi istituti in Italia a ricevere le piantine».

Tra le specie vegetali autoctone delle piantine da consegnare agli studenti c’è anche quella di un albero divenuto simbolo della resistenza civile alle mafie: l’Albero Falcone.
Alcune gemme del famoso ficus sono state prelevate grazie alla collaborazione fra Carabinieri, Fondazione Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo e duplicate nel Centro Nazionale per la Biodiversità Forestale di Pieve Santo Stefano nella provincia di Arezzo per potere essere poi piantate in tutta Italia.

Il programma
– Martedì 1° giugno 2021 in Aula Magna alle 10,45 le classi:
3A Amministrazione Finanza e Marketing/Sistemi Informativi Aziendali, 4A e 5A Scienze Applicate e 3A Scienze Sportive, presenteranno un estratto delle loro riflessioni sulle mafie maturate durante il percorso di educazione civica.

– Alle ore 11,40 gli studenti delle classi partecipanti si recheranno nel Parco della Scuola per la messa a dimora delle piante donate dall’Arma dei Carabinieri per dire “No alla Mafia”.

Saranno presenti alla cerimonia i Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi di Peri nel veronese; il luogotenente Catalano comandante della stazione dei Carabinieri di Cerea; il sindaco di Cerea Marco Franzoni e il vicesindaco di Cerea Lara Fadini; il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani e la vicepresidente di Avviso Pubblico, Edi Maria Neri e il corpo insegnanti dell’Istituto.

L’Albero Falcone. La storia.
Subito dopo l’attentato mafioso di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, centinaia di palermitani si ritrovarono in via Notarbartolo, davanti all’abitazione del magistrato ucciso.
Una Palermo sotto choc dopo la strage, spontaneamente, volle manifestare la propria rabbia e il proprio dolore e scelse quel luogo per dire no alla violenza mafiosa.
Il ficus magnolia, l’albero sempreverde che si trova davanti alla casa di Falcone, è diventato così simbolo di rivolta e riscatto.
Ai suoi rami negli anni sono stati appesi decine di messaggi dei tanti cittadini che in una sorta di pellegrinaggio laico hanno continuato a dire il loro no alla violenza e alla sopraffazione mafiosa.
Nel 2005 è stato designato albero monumentale d’interesse nazionale.

Foto: a sinistra, l’Istituto “Leonardo Da Vinci” di Cerea; a destra in alto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; in basso, l’Albero Falcone davanti alla casa del magistrato.