Se qualcuno pensava che il sindaco Lorenzetti potesse porgere l’altra guancia dopo il comunicato delle minoranze “Legnago Futura” e “Per una città in comune”, pubblicato ieri da Il Nuovo Giornale, sulla vicenda dei reperti del Centro Archeologico si sbagliava di grosso, e infatti, dopo la botta ecco la risposta puntuale come nelle migliori fiction legnaghesi (altro che le “Baruffe Legnaghesi” di Pavanello, Longhi & C. al Salus).

«Sono amareggiato nel vedere come ultimamente manchi sempre più il rispetto alla figura istituzionale del Sindaco – scrive Graziano Lorenzetti -. Come sempre la minoranza arriva in ritardo e anziché trovare soluzioni ad azioni negative create dalla precedente amministrazione, preferisce denigrare il lavoro degli altri.

Quanto scritto nella lettera inviata ai giornali da Legnago Futura relativamente “all’affaire reperti archeologici” è scorretto e non vero.
Dal confronto avuto la scorsa settimana con il direttore della Fondazione Fioroni Federico Melotto, il presidente Luigi Tin e la curatrice del Centro Ambientale Archeologico Valentina Donadel, è risultata una lista di riconsegna dei reperti archeologici quasi azzerata rispetto alle indicazioni iniziali da parte della Soprintendenza.
Tanto che i reperti che verranno ritornati a Verona sono minimi. Addirittura ne arriveranno altri di non minore valore, che renderanno più importanti i nostri allestimenti.
E questo grazie alla sensibilità e collaborazione di Soprintendenza e Polo Museale, che ringrazio, che hanno fatto un’azione positiva e addirittura di valorizzazione nei confronti del nostro Centro Archeologico.

I reperti appartengono sì allo Stato ma i cittadini rappresentano il territorio e bene hanno fatto i dirigenti della Soprintendenza a dare dignità al territorio e per questo li ringrazio.

La consigliera Silvia Baraldi, che era presente al tavolo tecnico del 6 aprile assieme a me, ha sottolineato in videoconferenza l’importanza del Centro Archeologico per il territorio con dati alla mano. E questo, assieme alla “battaglia” da me portata avanti fin dall’inizio grazie anche al supporto del senatore Cristiano Zuliani, ha sicuramente contribuito a cambiare il destino dei reperti legnaghesi.

Io non mi sono mai auto-nominato vincitore, ho solo ringraziato tutti i partecipanti che hanno permesso una positiva conclusione della vicenda. Non ho mai voluto prendermi meriti personali, che anzi riconosco nei confronti di chi ha collaborato al buon esito della vicenda».