«Il Sindaco di Legnago non resiste alla tentazione di prendersi meriti che non ha, d’altronde sappiamo che dalla politica al populismo il salto è breve: e così anche questa volta il Sindaco non si smentisce. Esce sui giornali dicendo a gran voce che se i reperti del Centro Ambientale Archeologico sono salvi il merito è suo».
Inizia così il comunicato firmato dai consiglieri di minoranza di “Legnago Futura” Diego Porfido, Stella Bonini, Silvia Baraldi e Michele Masin e da “Per una città in comune” Renato Defendini in merito all’articolo pubblicato sulla nostra testata “Il sindaco vince la sua battaglia con la soprintendenza
sul Centro Ambientale che non verrà spogliato dei reperti” titolo tra l’altro, per onor del vero, ad opera del nostro redattore.
«Ma le cose sono andate in modo ben diverso – continuano gli esponenti dell’opposizione -. Alcuni mesi fa il Sindaco (Graziano Lorenzetti. Ndr), unilateralmente, ha comunicato a mezzo video e stampa che il trasferimento di alcuni reperti presso il costituendo Museo Archeologico Nazionale di Verona sarebbe stato in ogni modo ostacolato, omettendo però di dire che la proprietà dei materiali esposti e quelli conservati in magazzino è Statale: i materiali sono stati concessi in deposito al Centro Ambientale Archeologico dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto 20 anni fa.
La Minoranza durante il Consiglio Comunale del 4 Febbraio, preoccupandosi delle sorti del Centro Ambientale, ha impegnato tutta l’Amministrazione alla costituzione di un urgente tavolo di lavoro per dialogare con la Soprintendenza per i Beni Archeologici e con la Direzione regionale Musei Veneto al fine di trovare insieme la miglior soluzione per il nostro Museo, convinti che il dialogo potesse essere l’unico mezzo per arrivare ad un risultato e non certo i proclami di guerra sui social network del Sindaco!
Il Tavolo è stato convocato il 6 aprile alla presenza del Soprintendente, del Direttore dei Musei del Veneto, della Direzione e del CDA della Fondazione Fioroni, del Sindaco e del membro della Minoranza Silvia Baraldi.
In quella sede nulla di quanto ha dichiarato pubblicamente il Sindaco è emerso e accaduto!
Il Sindaco non ha vinto alcuna battaglia perché, semplicemente, nessuna battaglia era in corso, se non nella sua testa!
I Funzionari sono stati ineccepibili nei modi e nei temi: hanno più volte ribadito che bastava parlarsi, come è stato da noi auspicato in Consiglio Comunale, per trovare una soluzione che potesse andar bene a tutti.
E così è stato: i rispettivi tecnici del Centro Ambientale e della Soprintendenza si sono messi all’opera per redigere un elenco di materiali che sarebbero tornati a Verona e un elenco di reperti che da Verona avrebbero trovato nuova ubicazione a Legnago.
Questa soluzione non solo era auspicabile, non solo era stata da noi della Minoranza caldeggiata già in Consiglio Comunale, ma sarebbe stata senza alcun clamore portata avanti senza lo show del Sindaco!
Bastava far lavorare i tecnici già mesi fa per sostituire i pezzi che verranno prelevati dall’allestimento permanente del CAA con altri di egual valore e importanza presenti nei depositi ministeriali, al fine di non snaturare e impoverire l’attuale assetto espositivo del museo archeologico legnaghese, che negli ultimi vent’anni ha garantito in maniera ottimale la fruizione e la valorizzazione dei beni archeologici che gli erano stati affidati.
Chiediamo quindi al Sindaco che la smetta di fare il paladino dei beni archeologici! Nulla ha fatto e, se fosse stato politicamente corretto avrebbe almeno ringraziato la Minoranza per la preziosa spinta verso il dialogo. Concludiamo sottolineando che sue dichiarazioni, rese pubbliche ancora prima che l’iter sia completato e formalizzato, rischiano, tra le altre cose, di creare inutili tensioni con Verona».
Foto: a sinistra, i consiglieri di Legnago Futura Diego Porfido, Silvia Baraldi e Stella Bonini; a destra, le sale del Centro Ambientale Archeologico.