La seduta consiliare di ieri è fluita veloce e non si segnalerebbe nei memoriali di questa consiliatura, né per le reciproche accuse di scarsa utilità dei rispettivi atti di indirizzo, né per virtuosismi tecnici o dialettici.

Anzi, il piatto forte del menù di Palazzo de’ Stefani, ovvero la variazione di bilancio che libera risorse per circa 50mila euro sul sociale e per 35mila euro sul servizio biblioteca, viene affrontato fiaccamente, se non fosse per un problema tecnico, sollevato dal consigliere Renato Defendini, in merito alla modificazione tardiva di un allegato. Ci mette la solita pezza il presidente del consiglio Paolo Longhi.

A tener banco sono tuttavia gli ordini del giorno, presentati dal consigliere di FdI, Mattia Lorenzetti. Il primo per l’intitolazione di una via al Milite ignoto, nel centenario della legge; un atto, questo, fortemente promosso dall’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Il secondo per un maggior utilizzo, negli atti municipali, della lingua italiana: un omaggio a Dante Alighieri – di cui ricorre il settimo centenario della morte.

Per il consigliere Angelo Guarino si tratterebbe di ordini del giorno alquanto inopportuni, atteso che, di questi tempi, tutte le attenzioni dovrebbero esser rivolte alla questione Covid e relativi vaccini.

E se il capogruppo di Legnago Futura, Diego Porfido, ha stigmatizzato l’evoluzione italianista della Lega che, a suo dire, dimenticherebbe il dialetto delle origini per accontentare gli alleati di Fratelli d’Italia, il colpo più duro lo offre il fuoco amico del consigliere Simone Tebon.
Il super consigliere – come viene soprannominato – dimentico dei buoni rapporti con gli alfieri del partito della Meloni, attacca la giunta a muso duro: «le priorità sono altre, a partire dall’area cani di San Pietro, da tempo promessa e non ancora realizzata».

Si prosegue comunque, in una serata politicamente insipida, con le approvazioni della modifica al regolamento per il canone sulla pubblicità e dello scioglimento dell’associazione Enervest. Chiudono interpellanze – che nessuno taccia per inopportune – sulla sporcizia alla conca di Torretta (la regia regionale dovrebbe alleviare il problema), sul bando dello sport all’aperto (la giunta avrebbe deciso di attuare altri investimenti), sulle percentuali di vaccinati legnaghesi (il problema più grande risulta quello della scarsità dei vaccini) e sulla pulizia del sottopasso di Via Gattina a San Vito (con la promessa dell’assessore Luca Falamischia di moltiplicare gli sforzi per la manutenzione).

Nel sonnacchioso giovedì consiliare resta ardente il tizzone del consigliere Tebon.
«Tacciato tempo fa di omofobia dalla minoranza per un’espressione sconveniente – afferma qualcuno nel post Consiglio – il super consigliere è diventato ora il paladino dei bonus alle unioni civili insieme all’opposizione. Stasera un altro voto fuori dal coro della sua maggioranza elettiva».
E qualcuno, della stanza dei bottoni, lascia intendere che possa essere stato l’ultimo.

Foto: a destra in altro, il super consigliere Simone Tebon; in basso, il sindaco Graziano Lorenzetti