«In via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema» è vietata la somministrazione del vaccino di AstraZeneca contro il Covid-19 in tutta Italia.
A deciderlo è stata L’Agenzia italiana del farmaco dopo un colloquio tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Ministro della Salute Roberto Speranza.
L’agenzia comunque assicura che ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso. In coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, l’Aifa fa sapere che «valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione».
Inoltre, l’agenzia del farmaco «renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose». Secondo il ministro Speranza, un chiarimento «definitivo» da parte dell’Ema potrebbe arrivare già nelle prossime ore.
«Quindi il vaccino di AstraZeneca è stato sospeso in via precauzionale almeno fino a domani, – ha commentato Enrico Mentana sulla sua pagina social – quando dovrebbe arrivare la parola definitiva dell’Agenzia Europea del Farmaco – in Italia e in diversi altri paesi, come Francia e Germania.
La svolta prudenziale conferma la fondatezza dei timori originati da diversi episodi dei giorni scorsi, che una parte dell’informazione ha segnalato con la dovuta evidenza, nonostante qualche ditino alzato di chi ammoniva “così non si fa, perché la gente si impaurisce”.
E’ di tutti la speranza che l’Ema rassicuri, e il vaccino possa essere ridistribuito, certo. Ma una ricetta intanto riguarda noi. Le notizie vanno date, sempre.
Stop alle somministrazioni in Germania e Francia
Si tratta di una decisione, come spiega l’Aifa, che è stata presa in linea con simili provvedimenti adottati da altri Paese europei. Secondo fonti del Ministero della Salute, durante la giornata di oggi il ministro Speranza avrebbe avuto colloqui con i ministri della Salute di Germania, Francia e Spagna, ma per il momento soltanto la Germania e la Francia hanno annunciato la volontà di sospendere in via temporanea la somministrazione del vaccino di AstraZeneca.
Come ha annunciato il presidente Emmanuel Macron in Francia la sospensione durerà fino domani, in attesa del parere dell’Ema.
Nel motivare la scelta la Germania, che nei giorni scorsi aveva criticato lo stop in Danimarca e in Finlandia, ha annunciato di voler seguire l’indicazione del Paul Ehrlich Institut che in via precauzionale consiglia «ulteriori approfondimenti» in relazione ai nuovi casi di trombosi che si sono verificati.
In conferenza stampa il ministro della Salute tedesco Jens Sphan ha aggiunto che se le verifiche sgombreranno il campo dai dubbi «si potrà riprendere a vaccinare con AstraZeneca».
Soltanto ieri l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) aveva definito l’allarme «ingiustificato». L’azienda anglo-svedese invece ha specificato che su un totale di 17 milioni di vaccinati nei Paesi Ue e in Regno Unito «ci sono stati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 eventi di embolia polmonare segnalati tra coloro a cui è stato somministrato il vaccino, in base al numero di casi che la società ha ricevuto all’8 marzo».
Il sequestro delle dosi del lotto sospetto in tutta Italia
Intanto su disposizione della Procura di Biella i carabinieri del Nas stanno procedendo al sequestro delle dosi del lotto incriminato (ABV5811) presso tutti gli hub italiani di distribuzione e i centri di vaccinazione dove sono state consegnate le 393.600 dosi complessive.
Sempre su disposizione della procura di Biella, i Nas hanno sequestrato stamane oltre 20 mila dosi anche in Veneto, circa la metà del totale attualmente disponibili in Regione. Le restanti 20.952 dosi, erano già state somministrate ma, come ha dichiarato oggi Luca Zaia, «non è emersa alcuna evidenza se non febbricola o stato di spossatezza» tra i pazienti che le avevano ricevute.
Le indagini della Procura
Dopo la morte in provincia di Biella di Sandro Tognatti, 57 anni, apparentemente per un attacco cardiaco avvenuto a circa 17 ore dalla vaccinazione con AstraZeneca, la Procura di Biella ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Nonostante non ci sia alcuna evidenza scientifica che permetta di stabilire un nesso tra la somministrazione del vaccino e la morte dell’uomo, secondo il procuratore di Biella, Teresa Angela Camelio, per via della «concomitanza temporale, unitamente all’assenza di patologie pregresse o in essere “gravi”, non si può escludere la sussistenza di un nesso eziologico tra i due fenomeni e la conseguente ipotesi di un delitto». Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso ma, in attesa degli esiti dell’esame necroscopico, prima che arrivasse lo stop dell’Aifa, era stato comunque disposto il blocco delle somministrazioni dello stesso lotto sull’intero territorio nazionale «onde evitare ulteriori conseguenze lesive o mortali».
Ieri il blocco della Regione Piemonte
Già ieri l’unità di crisi della Regione Piemonte aveva sospeso in un primo momento la somministrazione di tutti i vaccini AstraZeneca, per poi invece bloccare soltanto la somministrazione delle dosi dal lotto ABV5811. Oggi, prima ancora della notizia dello stop dell’Aifa, il commissario dell’area giuridico-amministrativa dell’unità di crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo, aveva difeso la sua scelta. «È facile criticare con il senno di poi, ma non ho nulla da rimproverarmi: ho agito per la tutela dei piemontesi – ha dichiarato Rinaudo -. Non sapevamo a quale lotto appartenesse la dose somministrata alla vittima ma, appena individuata, abbiamo detto alle Asl di riprendere con le inoculazioni degli altri lotti».