Sono numeri importanti quelli della campagna olearia 2020 forniti dall’Aipo Associazione interregionale produttori olivicoli di Verona. Oltre 20mila i quintali spremuti di olio extravergine di oliva, da 173mila quintali di olive, +43%, dei quali circa 8mila nell’area gardesana, che include anche quella delle colline moreniche, ed il resto, 12mila quintali, nelle colline veronesi.

«È stata un’annata speciale sotto il profilo sia della quantità sia della qualità», commenta Enzo Gambin direttore Aipo di Verona, la campagna olearia 2020. L’olio che abbiamo ricavato è molto buono. Presenta infatti acidità basse, ossia scarsissima presenza di acidi grassi. Ben presenti i profumi di mandorla, erba appena falciata e l’agrumato che tanto caratterizzano il nostro olio veronese. Il sapore è ottimo, l’acido oleico, principale grasso monoinsaturo che si trova nell’olio, e che tanto bene fa alla nostra salute, è presente in una percentuale che supera il 70%.
Segno che, – spiega il direttore – in una bottiglia di olio veronese quasi tutto il contenuto è dato da un grasso insaturo molto prezioso per il nostro apparato circolatorio e per il cuore».

Per quanto concerne la quantità prodotta, bisogna ricordare che la pianta dell’olivo è soggetta al fenomeno dell’alternanza tra l’anno di “carica“ e l’anno di“scarica“ in parole povere: un anno produce molto e l’anno successivo molto meno come probabilmente sarà nel 2021 durante il quale avremo probabilmente una produzione inferiore, anche se questo dipenderà dalle condizioni meteorologiche al momento della fioritura, che è tra la fine di maggio e i primi di giugno.

«Una produzione sufficiente ai nostri bisogni, si aggira sui 100-120mila quintali di olive circa, – conferma Gambin – vale a dire circa 13mila quintali di olio. Dati che si assesterebbero sulla media storica che, dal 2005, vede una produzione media di olive pari a 123mila quintali con una resa di circa 14.500 quintali di olio. Una media che quest’anno ha registrato un più 43%».

Foto: a sinistra, Enzo Gambin direttore di Aipo Verona l’Associazione interregionale produttori olivicoli; a destra la raccolta delle olive che quest’anno ha registrato un più 43%.