Nella contesa epistolare tra il presidente della Fondazione Salieri, Stefano Gomiero, ed il sindaco di Legnago, Graziano Lorenzetti, era intervenuto anche il presidente del Consiglio comunale, Paolo Longhi, pure lui con una lettera inviata a Gomiero, al sindaco, agli assessori e consiglieri comunali.
«[…] Corrisponde al vero – scriveva Longhi – che il Comune non ha erogato alla Fondazione culturale Salieri tutti i fondi stanziati a bilancio per il 2020. Del resto più volte la Corte dei Conti ha specificato che alle Fondazioni di cui l’Ente pubblico è promotore e fondatore non è applicabile la norma che permette alle pubbliche amministrazioni partecipanti di ripianare le perdite subite dalla società partecipata, laddove sussistano somme già accantonate a tal fine.
L’Ente Locale potrebbe erogare ad una Fondazione di partecipazione specifici contributi alle condizioni ampiamente elaborate dalla giurisprudenza contabile, contributi predeterminati da una specifica convenzione di servizio, sulla base di un accertato e motivato interesse pubblico che il Comune abbia il compito di soddisfare – avvertiva il presidente del consiglio -.
In buona sostanza, senza convenzione e senza realizzazione di eventi, la Fondazione non avrebbe diritto a percepire contributi pubblici.
«[…] In ogni caso si capisce, – continuava Longhi elencando le tante motivazioni – dalla lettura delle missive, che detta convenzione sarebbe stata rimpallata più volte tra Comune e consiglio di indirizzo della Fondazione per la volontà dell’amministrazione di affiancare al direttore artistico la figura di un consulente.
Ad essere sincero non mi pare una richiesta in contrasto con lo Statuto della Fondazione che presiedi, atteso che l’art. 16 pone tra i compiti del consiglio di indirizzo quello di nominare consulenti per settori di attività e, ancora, l’art. 18 facultizza il direttore artistico ad avvalersi di coadiutori esecutivi per determinati compiti […]».
Ecco il testo integrale della lettera di risposta del presidente di Fondazione Salieri Stefano Gomiero inviata questa mattina al presidente Longhi, al sindaco Lorenzetti, agli assessori e consiglieri comunali.
LA LETTERA
Carissimo Paolo,
protocollando le mie precedenti lettere, intendevo, proprio, “fare luce sul Teatro“, provocando un dibattito, sincero, all’interno dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale.
Non capisco, tuttavia – ma questo è un mio limite – se nella vicenda de qua Tu intervenga come Avvocato del Sindaco e dell’Amministrazione tutta, come Presidente del Consiglio e/o come “amico di entrambi“, ossia mio e di Graziano.
Rilevo, comunque, che nel tentativo di fare da paciere, quand’anche ispirandoTi ad Eraclito, getti, inconsapevolmente, benzina sul fuoco. Prova ne sono le, ulteriori, dichiarazioni rilasciate, nel pomeriggio di ieri, a Pianura 24, dal Primo Cittadino di Legnago che, in luogo di confrontarsi serenamente, così come preannunciato, consegna tabelle e dati completamente decontestualizzati ed avulsi dalla complessa realtà di bilancio, introducento surrettiziamente – e tanto è allarmante – che la gestione del Teatro Salieri sarebbe stata, quantomai, allegra…
Est modus in rebus !!!
Brevemente e lasciandoTi, poi, l’ultima parola – non intendendo più replicare né a Te né, tantomeno, all’Ufficio Stampa del Comune di Legnago, pur rimanendo, sempre, disponibile a fornire ogni chiarimento utile, quand’anche in un pubblico confronto sugli ultimi 8 anni – Ti preciso quanto segue:
1) E’ vero che l’art. 16 dello Statuto di Fondazione Salieri prevede la possibilità per il Consiglio di Indirizzo di Fondazione Salieri di nominare consulenti per i settori di attività della Fondazione stessa, determinadone natura, durata e qualifica del rapporto; mentre l’art 18 prevede che il Direttore possa proporre al Consiglio di Indirizzo la nomina di coadiutori esecutivi della propria attività, in considerazione della specificità dei settori di attività dell’Ente…
Essendo, queste, prerogative riservate a Fondazione Salieri, come puoi giustificare il fatto che il Comune – e non certo il Consiglio di Indirizzo e/o il Direttore Artistico di Fondazione Salieri – intendesse introdurre e disciplinare una figura di Consulente, di esclusiva sua scelta, nelle varie proposte di convenzione che doveva appunto disciplinare – come infine avvenuto – solo ed unicamente l’uso del Teatro, vincolandone, peraltro, l’attivita agli indirizzi ed alle direttive della Giunta Comunale?
Legittimo e più che apprezzabile che l’Amministrazione in carica intenda incrementare le offerte culturali cittadine, financo servendosi di collaboratori e/o consulenti esterni, purché trovi, direttamente, le risorse per pagarli.
Se, invece, il veicolo dovrà risultare, per forza, la Fondazione Salieri, che vengano debitamente integrate le risorse destinate al Teatro e, prima ancora, sia modificato il realtivo Statuto.
Di certo le spese per “DUE DIRETTORI ARTISTICI” non sono sostenibili dall’Ente che presiedo e risultano, peraltro, in patente antinomia con quanto stanziato nel bilancio di previsione del Comune di Legnago sia per il 2020 che per il 2021.
Come ben sai, il Direttore Artistico ha un contratto di 30mila euro lordi all’anno…
2) La Fondazione Salieri non deve appianare alcun passivo e, per l’effetto, inconferente risulta il richiamo da Te operato all’art 21 comma 3 bis del Dlgs 175/16. Se tanto accadrà è solo ed esclusivamente perchè il Comune – mi permetterai – con rigorosa ermeneusi della norma, non ci ha fatto avere i danari già stanziati con il bilancio di previsione del 2020…
In assenza di convenzione – le ragioni della mancata sottoscrizione sono, ormai, ben note a tutti – il titolo che legittimava l’erogazione poteva ben essere costituito, in luogo del negozio bilaterale, da un provvedimento dell’Amministrazione che giustificasse l’esborso del contributo nel rispetto dei principi di trasparenza e interesse pubblico, come peraltro da me suggerito più e più volte. Come sempre, quando si tratta di un problema di forma – se si fosse, realmente, voluto – si poteva e si può, ancora, trovare il modo – come del resto promesso dal Sindaco, quantomeno fino al 4 agosto 2020.
In allora, durante il richiamato consiglio di indirizzo, il Sindaco, oltre ad assicurarci che sarebbero arrivati i danari, raccomandava e sollecitava, tra l’altro, di tenere sempre aperto il Teatro, per dare un segno tangibile alla cittadinanza… (sic !)
Subordinare, inoltre, da parte del Socio di maggioranza, il versamento del contributo previsto alla reale effettuazione di attività teatrale – comunque studiata, ideata e programmata anche per il 2020 e non andata in scena causa Covid – è concetto oltremodo pericoloso, in quanto significa revocare in dubbio l’interesse pubblico e sociale del Teatro ed, ancor peggio, far mancare l’ossigeno al Teatro stesso, ai suoi dipendenti ed ai Cittadini tutti, oltre ad allontanare i soci privati ed istituzionali ed anche coloro che, per il futuro, fossero propensi a finanziarci…
3) Il Salieri ha fatto, in questo anno di emergenza sanitaria, il massimo dell’economia possibile. Tutto il personale (3 dipendenti) è part-time ed ha utilizzato tutte le ferie maturate e, contrariamente a quello che sostieni, ha sempre fatto ricorso alla cassa integrazione, come da prospetto che Ti allego. Inoltre i ristori indicati dal Sindaco, financo evocando il Mibac, non potevano essere richiesti dal Salieri in quanto “non organizzatore diretto di eventi”…scelta, questa, compiuta, ancor prima del mio arrivo, per obliterare su soggetti terzi, finanziati dalla Regione Veneto e dallo Stato, il rischio di impresa e che, negli anni, ha permesso al Salieri di risparmiare danaro, mantenendo una struttura snella…
I dipendenti hanno, comunque, lavorato a pieno regime solamente in occasione della predisposizione della nuova stagione, presentata con il Sindaco in data 24 ottobre 2020, che purtroppo non ha visto la luce, per i ben noti motivi.
4) Da ultimo, non certo per importanza, Margherita non ha ricevuto, a tutt’oggi, le doverose scuse, nemmeno per la “gestualità esplicativa” utilizzata dal Sindaco in quanto “segno distintintivo dell’italianità nel mondo” ed il richiamo da Te operato all’art. 16 del Nostro Statuto “per risolvere il contrasto” suona, quantomai, fuoriluogo e sinistro. Non posso pensare che il Sindaco non abbia più fiducia della Professoressa Ferrari solamente perché quest’ultima, su incarico del Consiglio di Indirizzo, ha avuto l’ardire di chiedere numi sullo stanziamento del 2020. I conti, difatti, non sono mai tornati ed anche la tabella pubblicata su Pianura 24 ne è la più che evidente conferma: 129 -20 -36 fa 73 e non 64, come dichiarato solo due giorni fa…
Va da sè che qualora il Sindaco stesse, legittimamente, valutando tale soluzione, ossia di revocare la fiducia a Margherita, durante il prossimo Consiglio di Indirizzo, Le dimissioni non saranno più solo le mie…
Ti prego, pertanto, caro Paolo, volendo dare per scontata la Tua buona fede, di verificare puntualmente i dati ed i numeri, anche prima di veicolarli a mezzo social.
Il Teatro Salieri è un vero e proprio “gioiello” (che ci invidiano in tanti) che costa circa 500mila euro all’anno. Con grande fatica, lavoro ed entusiasmo, a prescindere dal colore dell’Amministrazione in carica, li abbiamo, sempre, recuperati…
Attenzione a non trasformarlo, in un amen, in un oggetto di bigiotteria per una mera questione politica.
Contrariamente a quanto ritiene il Sindaco, mi sono, infatti, limitato a rivendicare l’autonomia e l’indipendenza della Fondazione Salieri rispetto a scelte ed a tentativi di ingerenza esterna che tutto il Consiglio di Indirizzo – all’interno del quale siedono, come noto, tre rappresentanti del Comune – non ha gradito e condiviso.
La Politica non c’entra proprio nulla, a meno che non venga intesa nel senso letterale e nobile del termine, ossia come il miglior governo della Città.
Con, immutato, affetto. Stefano.
Legnago 4 marzo 2020