Ieri sera il Teatro Salieri si riacceso per una serata di lirica per il flash mob dei teatri italiani “Facciamo luce sul Teatro”.
Nel foyer si sono esibiti la violinista Louise Antonello e il pianista Giancarlo Rizzi, che ha suonato un pianoforte a coda fatto sistemare all’ingresso per l’occasione dal direttore artistico Marco Vinco. Dalle finestre del ridotto Sala Riello, al primo piano, sono arrivate invece le note cantate dal Tenore Pierluigi D’Aloia e dal Soprano Maria Sardaryan.
Ma nell’aria, quelle musicali, non erano le uniche note che risuonavano nel piazzale del teatro, ma prendevano posto voci insistenti riguardanti una lettera protocollata in Comune, nella stessa mattinata, dal presidente di Fondazione Salieri, Stefano Gomiero con la quale dava fuoco alla polveriera di Palazzo de’ Stefani all’indirizzo del sindaco Graziano Lorenzetti.
Non vogliamo ricordare come i due, sin dal dopo elezioni, non si siano mai amati alla follia, e soprattutto non abbiano mai fatto niente per nasconderlo, ma ora la love story dalle 50 sfumature di grigio sembra giungere al termine.
Non sono chiare tutte le sfaccettature della vicenda, per ora, in quanto i due protagonisti, presenti entrambi alla serata, non hanno rilasciato dichiarazioni. Pubblichiamo, però, il testo integrale della lettera protocollata e indirizzata al Sindaco Graziano Lorenzetti, agli assessori e consiglieri comunali, nella quale il presidente Stefano Gomiero lancia il suo j’accuse e racconta la sua verità.
LA LETTERA
«Intendo portare all’attenzione di questo Consesso quanto, incredibilmente, occorso alla professoressa Ferrari in data 17 febbraio, che trovo altamente offensivo del ruolo della personalità della stessa – che tanto si è spesa, negli anni, per la valorizzazione degli storici protagonisti della nostra comunità – nonché della Fondazione Culturale che ho l’onore di presiedere.
La medesima, difatti, a seguito del Consiglio di Indirizzo del 15 febbraio – durante il quale il nuovo direttore artistico maestro Marco Vinco, aveva avuto modo di illustrare la situazione patrimoniale della Fondazione Salieri e, per l’effetto, di sottolineare il mancato versamento di 135.000 euro da parte del Comune di Legnago – faceva visita, nella data sopra indicata, al Segretario comunale ed alla dottoressa Mirandola per comprendere quale fosse la somma, effettivamente, messa a bilancio del Comune – e quindi stanziata – per l’annualità 2020.
Dopo una lunga attesa, la stessa, all’evidenza colpevole di aver chiesto ragguagli in merito al contributo d’appannaggio del Comune – come noto socio di maggioranza della Fondazione Salieri – veniva, incomprensibilmente, molti i feed a con espressioni dai toni altezzosi e, financo, canzonatori.
La sintesi la sintesi della “conviviale reprimenda” è riassunta dalle seguenti espressioni, indistintamente utilizzate dal Segretario comunale dal Sindaco, alla presenza della dottoressa Mirandola:
«Chi vi credete di essere? Cosa pretendete? Avete rifiutato il patrocinio ad un evento internazionale che farà parlare il mondo intero di Legnago! Nel 2020 non avete fatto nulla e quindi non vi daremo nulla! Ci avete messo un anno a firmare la convenzione di utilizzo nel teatro, non vi facciamo pagare l’affitto, cosa volete di più?».
Incredula per il trattamento ricevuto, non foss’altro perché era la prima volta che incontrava il Segretario comunale, la stessa cercava di riportare la conversazione alla normalità, ricordando all’avvocato Lucca, alla dottoressa Mirandola ed, in particolar modo, al Sindaco le innumerevoli dichiarazioni rilasciate alla stampa in ordine al contributo 2020 a favore della Fondazione Salieri, personalmente, ribadite da quest’ultimo al Consiglio di Indirizzo del 4 agosto 2020.
Evidenziava, altresì, che il Teatro ha dei costi fissi anche restando chiuso e soprattutto che Fondazione Cariverona aveva, stanziato 160.000 euro (in luogo dei 200.000 della
precedente) a seguito di formale intervento dello scrivente. Ricordava, ancona, che nessuno aveva negato qualsivoglia patrocinio, avendo il Consiglio di Indirizzo delegato, all’unanimità, il maestro Vinco di valutare la validità artistica delle iniziative (film stranieri E rassegna Buzzati) delle quali eravamo, comunque, completamente all’oscuro sino a lunedì ultimo scorso.
Nonostante ciò la professoressa Ferrari veniva liquidata con poche parole, inequivoche sul fatto che il Comune non sarebbe intenzionato a riconoscere alcunchè al Salieri per l’anno 2020. Addirittura il sindaco accompagnava l’affermazione come un icastico gesto: ossia, un doppio zero, riprodotto con il pollice e l’indice di entrambe le mani.
Così stando le cose, nella mia veste di presidente della Fondazione Salieri, non posso non stigmatizzare quanto occorso alla professoressa Ferrari, pleonasticamente ricordando che la medesima, oltre ad essere vicepresidente della ridetta Fondazione, siede all’interno dello stesso consiglio, proprio dietro indicazione di questa Amministrazione.
Amministrazione che, a gran voce e a più riprese, fin dalla campagna elettorale, aveva avuto modo di evidenziare come il Teatro Salieri avrebbe dovuto essere il “fiore all’occhiello” della rinascita, non solo culturale, dell’intera città.
Come, a fronte di tali dichiarazioni, riprese come un vero e proprio mantra dal primo cittadino in ogni pubblica uscita – per l’appunto confermate durante il Consiglio di Indirizzo del 4 agosto 2020, alla presenza di tutti e consiglieri – lo stesso sia ora pervenuto alla determinazione riportata, per le vie brevi, dalla professoressa Ferrari, rimane, per me, un vero e proprio mistero, non potendo credere che la spiegazione risieda nel fatto che durante la pandemia “non abbiamo fatto nulla”.
No risulterà, allora, ridondante e/o superfluo, riproporre, di seguito, la lettera da me inoltrata al presidente fondazione Cariverona nell’aprile del 2020, consegnata, a quel tempo, per doverosa conoscenza, anche al Sindaco:
«Caro Presidente, so bene che in questo periodo di emergenza assoluta le priorità di Fondazione Cariverona sono ben altre ed affatto cogenti, ma non posso non richiamare la tua attenzione su un tema che mi sta particolarmente a cuore, ossia il Teatro. Quello di Legnago è chiuso dal 23 febbraio 2020 e verosimilmente non riaprirà prima del prossimo autunno.
La stagione in corso ha visto rappresentati 10 spettacoli, sui 25 in programmazione.
Ben 15 risultano sospesi e rinviati a data da destinarsi, compatibilmente con gli impegni già assunti dalle varie compagnie.
La sola restituzione dei danari dei biglietti e degli abbonamenti inciderebbe, per la Fondazione che presiedo, in misura oltremodo significativa sul bilancio di esercizio, tanto da essere opzione che, allo stato, non voglio nemmeno valutare.
Il tutto senza considerare che la direzione artistica del maestro Pupo volge al termine (aprile 2020) ed in questo periodo “sospeso”, la scelta del suo successore con una procedura di evidenza pubblica, così come suggeritami dall’amministrazione comunale, non raggiungerebbe la giusta platea di interessati.
Di talchè, la programmazione della nuova stagione sarà, indiscutibilmente, subordinata alla fine della crisi e alla messa in scena degli spettacoli già in cartellone, tanto che il 2021 risulterà il vero e proprio “anno zero”, non certo e non solo per il Salieri.
Dovremmo, infatti, ipotizzare che ci vorrà del tempo prima che I voli affezionati spettatori tornino a vivere il teatro, peraltro con le condizioni di sicurezza che ci verranno imposte ex auctoritate.
Così stando le cose, ti chiedo di voler cortesemente intercedere in Consiglio di Amministrazione, affinché il sostegno di Fondazione Cariverona non venga a mancare nemmeno nella surreale situazione di impasse che quotidianamente viviamo.
Viceversa vi è il più che concreto rischio che gli sforzi profusi in tutti questi anni per la realizzazione di una programmazione di qualità, che ha sempre tenuto in considerazione le scuole e le famiglie di tutto il territorio, siano vanificati in un amen.
Per raggiungere lo scopo e per non disperdere preziose energie, anche negli interessi degli altri teatri sostenuti da Fondazione (con i quali andranno incentivate le sinergie in essere) per quest’anno si potrebbe ipotizzare la costituzione gli un vero e proprio fondo “Salva Teatri”, magari drenando e/o attingendo dal quantomai generoso contributo storicamente riservato a Fondazione Arena che sottolineo godere del FUS, indipendentemente dal lockdown -, in ordine al quale abbiamo più e più volte discusso in Commissione Cultura.
Rimango, naturalmente a tua completa disposizione, anche per valutare e condividere ulteriori soluzioni o proposte.
Con i miei migliori saluti».
Pleonastico sottolineare che Fondazione Cariverona non ha, poi, fatto mancare il proprio contributo per il 2020, nei termini sopra prospettati, mentre il Comune di Legnago ci ha fatto avere solamente la somma di 20.000 euro, che, peraltro, abbiamo dovuto giustificare e legare ai due eventi teatrali estivi, in assenza di convenzione.
Non voglio ora ripercorrere, per non cadere in sterile polemica, quali sono state le ragioni che hanno permesso di sottoscrivere la convenzione di utilizzo del Teatro solamente in data 15 febbraio scorso, lasciando un approfondimento al riguardo ai consiglieri nominati dal Comune di Legnano ed, in particolare modo, all’avvocato Frattini che, per conto della Fondazione Salieri, ha seguito, in uno al notaio Salvatore, tutto l’iter burocratico.
Così stando le cose e ricordando che la Fondazione Salieri ha lo scopo di “promuovere e sostenere e incrementare la crescita culturale, i progetti e le attività sul territorio, con particolare riferimento al Teatro Antonio Salieri in relazione alla prosa, alla danza, alla musica, alla letteratura, alla cultura e alle arti in generale”, mi chiedo e, soprattutto, vi chiedo come tanto possa, ancora, avvenire se il nostro socio di maggioranza non condivide e/o non partecipa, fattivamente alla nostra missione.
Nella non creduta ipotesi in cui non ci venisse erogato il contributo nel venire a 20, Quello per il 2021, potrebbe risultare deficitario, costringendoci ad attingere alle esigue riserve accantonate anni, ovvero a non programmare l’attività.
Voglio, ancora, ricordare che se ogni problema era prima (ingiustamente) ricondotto alla permanenza decennale del precedente direttore artistico (maestro Pupo) – il sindaco non ha mai fatto mistero di voler cambiare passo e/o dare un segno di discontinuità come la precedente gestione – oggi non sussisterebbero ostacoli di sorta all’invocato cambiamento, essendo appunto stato nominato, tra le tante candidature pervenute, il maestro Vinco, nei confronti del quale tutti gli amministratori in carica hanno (giustamente) speso elogi ed espresso entusiasmo.
A fronte di tale situazione mi risulta, pertanto, incomprensibile registrare quanto accaduto alla professoressa Ferrari e, per l’effetto, alla Fondazione Salieri, restituendo l’incidente un nervosismo che non ha ragione d’essere ed una ambivalenza dell’Amministrazione nei confronti dell’istituzione che rappresento, tanto da impormi di chiedere le vostre pubbliche scuse alla professoressa Ferrari, congiunte ad un, concreto e formale, intervento in relazione ai contributi 2020 e 2021, atto a confermare il vostro sincero interesse per il teatro.
Dopo tutti questi anni e tutti gli sforzi profusi per far riconoscere, con il lavoro di tanti, il Teatro Salieri a livello regionale e nazionale, non posso restare a guardare, inerme, questa situazione di stallo che, immotivatamente, si trascina da ormai troppo tempo, con la speranza questo mio gesto – che non vuore essere affatto teatrale – smuova, effettivamente, le conoscenze di chi come me crede nella funzione culturale, educativa, economica e sociale della Fondazione costituita in data 11 aprile 2001 dal Comune di Legnano, dalla Provincia di Verona, dalla fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, dalla Camera di Commercio, dalla Riello Condizionatori Gruppo Giordano Riello S.p.A. e dalla Riello S.p.A., proprio perchè Legnago – e l’intero territorio di riferimento – avesse il suo Teatro.
Nell’eventualità in cui questa mia dovessi rimanere inevasa, non esiterò a convocare, a stretto giro, il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Salieri, per ivi di rassegnare le mie dimissioni che, allo stato, risultano irrevocabili.
Segnalo, da ultimo, che lunedì prossimo venturo il Teatro Salieri aderirà all’iniziativa promossa da U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo), e per l’effetto, rimarrà illuminato dalle 19.30 alle 21.30.
Saranno, altresì , affissi manifesti bianchi sui quali chi lo desidera potrà lasciare un pensiero, condividere un desiderio, un sogno e/o una speranza.
Magari sentiremo suonare anche della bella musica, che ci arriverà come un abbraccio, per ricordarci quanto importanti siano le nostre emozioni più intime.
Il titolo di questa gioiosa protesta è quanto mai indicativo: “Facciamo luce sul Teatro”. È quello che, appunto, vi chiedo».
Cordialmente Stefano G. Gomiero
Legnago 19 febbraio 2021