Uno straordinario team porta l’Italia alla finale di America’s Cup, un esempio positivo da portare per il mondo. Dal 6 marzo Luna Rossa c’è, con tanta qualità. Ora la festa, ma da domattina si torna al lavoro: c’è una Coppa da provare a vincere
Dieci straordinari italiani, di cui fa parte anche il veronese di Torri del Benaco, Matteo Celon, uno straordinario australiano, sopra uno straordinario oggetto italiano, con alle spalle un team di 100 italiani speciali, come un esempio positivo da portare per il mondo.
Non sono questioni banali. Vincere la Prada Cup vuol dire, adesso, andare in coppa America. Non l’Inghilterra, non gli Stati Uniti. L’Italia.
Luna Rossa torna in finale di America’s Cup dopo 21 anni. Per l’Italia sarà la terza volta a contendersi la Vecchia Brocca: era già accaduto nel 1992 (Moro di Venezia) e appunto nel 2000 (Luna Rossa).
LE DATE
Luna Rossa-New Zealand, il calendario della finale
Dal 6 marzo Luna Rossa c’è, è lì. E la qualità, la nostra, é alta. Ne hanno avuto più di un assaggio gli inglesi di Britannia che la chiudono qui, battutti 7 a 1 da Luna Rossa nelle finali di Prada Cup che l’Italia affrontava per la quinta volta.
LE PAROLE
Bruni esulta: «È un grande giorno per l’Italia».
La prima partenza è sostanzialmente pari. La costruzione è tutta nella prima bolina, gestita con sensibilità e sempre in controllo. La seconda regata della notte vive in partenza sull’ultimo guizzo di Britannia. È una lotta feroce al centimetro nel prepartenza, quella dell’animale ferito.
Su Luna Rossa scende una calma poco mediterranea. Tra i due timonieri migliori del mondo, Spithill e Bruni, il dialogo è quel che serve, niente di più: lucido e sereno. Non era scontato ottenere un risultato del genere e onestamente il carisma di Checco Bruni si fa sentire come fosse un terzo foil. Mentre su Luna Rossa si costruisce, su Britannia si smobilita, anche l’umore scende mentre i metri di distacco salgono.
LA GIOIA
Coppa e champagne: che festa di Luna Rossa.
Fino all’ultima poppa, agli ultimi metri in cui Checco Bruni scioglie al microfono l’uomo che ha dentro e ha tenuto a bada fino a qui. Il resto è un applauso all’avversario inglese battuto, un festa con tanto di tuffi di rito e poi via, per qualche bagordo tra bravi ragazzi italiani. Entro un limite, perchè lo skipper, Max Sirena ha parlato: da domattina si torna al lavoro. C’è una Coppa America da provare a vincere.
L’EQUIPAGGIO
Sulla barca sono presenti 11 atleti. Sul lato destro della barca figurano cinque uomini, sul lato sinistro ne sono presenti sei. I timonieri sono due, i quali avranno anche il ruolo di controllore di volo: da una parte l‘australiano James Spithill (vincitore di due Coppe America con BWM Oracle), dall’altra Francesco Bruni.
Pietro Sibello è invece il trimmer randa, controllerà la vela più importante e sarà l’unico atleta che cambierà il lato durante la regata a seconda della tratta.
A completare la flotta sono poi otto grinder cioè gli uomini che azionano i grinder, ovvero i verricelli: sono composti da una torretta a cui si applicano due manovelle laterali, il cui moto viene trasmesso alla campana del verricello tramite alcuni ingranaggi e cinghie di trasmissione. A bordo di Luna Rossa saranno: Matteo Celon, Umberto Molineris, Enrico Voltolini, Emanuele Liuzzi, Romano Battisti, Gilberto Nobili, Nicholas Brezzi, Pierluigi De Felice.
I grinder sono ingegneri di macchina a tutti gli effetti con moltissimi compiti: regolano l’albero, regolano l’accumulatore di energia e regolano la scotta del fiocco.
Foto: a sinistra, Luna Rossa (photo By Gilles Martin Raget); a destra, il veronese Matteo Celon.