Era il 2006, premio “èGiornalismo”. Giancarlo Aneri, 73 anni, produttore legnaghese di vini e caffè e a capo di due aziende che portano il suo nome, ideatore nel 1995 di quel riconoscimento insieme a Indro Montanelli, Enzo Biagi, Giorgio Bocca, è seduto al tavolo per la cena di gala: alla sua destra c’è Mario Draghi, l’ospite d’onore della serata. «Accanto gli avevo fatto sedere Antonio Ricci, l’inventore di Striscia la Notizia, e così avevo avuto l’opportunità di scoprire come quell’uomo, tecnico della finanza, dalla caratura internazionale, fosse anche molto spiritoso. Un uomo grandissimo e semplice» – così racconta, nella sua intervista a Giancarlo Aneri, Francesca Lorandi sul quotidiano L’Arena -.

Aneri è entusiasta della scelta di Draghi come guida del Governo, «perché quella che stiamo vivendo è la terza guerra mondiale: non ci sono i bombardamenti», spiega, «ma abbiamo a che fare con un virus che sta stravolgendo il mondo. Una guerra non an- cora terminata». Ecco allora che la figura di Draghi, al qua- le spetterà il ruolo di traghettare l’Italia fuori da questa crisi, «mi dà serenità, fiducia: senso di protezione», sottolinea il vignaiolo legnaghese più mediatico d’Italia.

Nell’autunno del 2019 – continua la gionalista – aveva acquistato pagine di quotidiani nazionali per ringraziare l’economista che, allora, lasciava la Bce dopo averla guidata otto anni: «Grazie presidente Draghi per la grande disponibilità avuta nei confronti dei giornalisti di tutto il mondo».
Sotto il logo del premio “èGiornalismo”, le firme di Aneri, della figlia Stella, di Giulio Anselmi, Mario Calabresi, Massimo Gramellini, Paolo Mieli, Gianni Riotta, Gian Antonio Stella. Decisione analoga nei giorni scorsi, ma con destinatario diverso: “Grazie Presidente Mattarella”, è stata la dedica anche questa volta affidata ai media nazionali.
Solo il giorno successivo si è scoperto che dietro quel messaggio c’era lui.

«Amo i giornali e comunico attraverso essi», spiega Aneri, sottolineando come «quelle parole volessero in un certo senso dare voce a milioni di italiani che, in quelle ore, dopo il discorso del Presidente della Repubblica, stavano pensando la stessa cosa. Io credo che a lui possa aver fatto piacere un ringraziamento da un italiano qualsiasi. Mattarella ha dimostrato più volte, in questi anni, di agire nel solo interesse degli italiani. Ne è una dimostrazione questo nuovo Governo: è stato lui a volere Draghi, il quale ha accettato per senso della patria e nella consapevolezza di poter contare sul supporto del Colle».

Aneri è ottimista sul futuro dell’esecutivo che guiderà il Paese «speriamo per un po’ di anni. Sono felice che ci sia
una figura pragmatica che goda di spessore internazionale, credibile perché ha alle spalle una storia che gli permette di interagire con gli altri Capi di Stato mettendosi allo stesso livello».
Un’ottima base di partenza per un Governo che dovrà partire, secondo Aneri, da due priorità: «La lotta al virus, nei limiti delle forze che abbiamo in campo. Prima il vaccino sarà per tutti, più facile sarà superare i problemi. E poi è fondamentale ricostruire la nostra economia massacrata dalla pandemia, sebbene sia difficile oggi fare una programmazione trovandoci nell’incertezza, non sapendo quando finirà l’emergenza sanitaria. Ma, com’è mia natura, voglio essere ottimista, e da imprenditore prevedo che in autunno potremo iniziare a ragionare in modo diverso da quello che possiamo fare oggi».
[Francesca Lorandi]

Foto: a sinistra le due pagine di ringraziamento ai presidenti Draghi e Mattarella; a destra,il Premio èGiornalismo 2006: (da sinistra) Vittorio Feltri, Giancarlo Aneri, Mario Draghi e Francesco Giavazzi.