C’è calma piatta che prelude a nuove turbolenze nella politica legnaghese. I colpi di scena iniziati con le nuove entrate e le annunciate uscite da Palazzo de’ Stefani, seguite da valzer di poltrone, non fanno rimpiangere la saga del Trono di Spade, la serie televisiva che narra la lotta per il potere tra sette casate nobiliari.
Alla luce degli ultimi scossoni nel Palazzo di via XX Settembre, sede della politica legnaghese, ho chiesto come stanno le cose ad un amico, un avvocato che di volta in volta si diletta a fare anche il presidente del Consiglio comunale.
Costui è ritenuto secondo molti il regista dell’attuale ricomposizione istituzionale all’interno della maggioranza avvenuta dopo l’uscita di Alessandra Donà e del consigliere “ribelle” Fabio Crivellente, all’ingresso di Nadia Zanini e Orietta Bertolaso, unitamente all’entrata nella coalizione di Toufik Riccardo Shahine ed al salto sul Carroccio di Loris Bisighin.
D – Caro Paolo Longhi, quanto c’è di tuo in questo riassetto politico?
R – Direi ben poco, a parte che, per onere istituzionale, ho dovuto riferire io all’aula in merito alla surroga consiliare. È evidente a tutti, poi, che le dimissioni di Crivellente e l’ingresso in coalizione di Forza Italia siano due fatti ben distinti. Con quest’ultima naturale componente della coalizione di centrodestra, a dire il vero, le trattative erano già in atto prima dell’avvio della campagna elettorale e sono ben lieto che ora tutti i protagonisti del centrodestra legnaghese abbiano capito che rinunciando ad una parte di legittime rivendicazioni si può, uniti, rappresentare al meglio una comune identità politica e programmatica.
D – Perché qualche maligno ha associato questo matrimonio politico a ragioni di convenienza?
R – Quel qualcuno dovrebbe spiegarmi perché il consigliere Angelo Guarino che dalla Lega passa alla minoranza, composta perlopiù da esponenti di centrosinistra, sarebbe un eroe della coerenza mentre Tupi, che da esponente di Forza Italia ha deciso di sedere nella coalizione di centrodestra, sarebbe da stigmatizzare. E questo solo per fermarsi a questa consiliatura: scavando nel passato non dobbiamo dimenticarci che l’amministrazione di Clara Scapin fu salvata da esponenti votati nel centrodestra.
D – Il salto e l’ingresso di Loris Bisighin nella Lega cambierà i rapporti di forza nella vostra maggioranza?
R – Sinceramente non credo sia stato un salto e non penso alla politica come un braccio di ferro. Se Loris, che da anni non aveva una tessera in tasca, ha deciso di abbracciare il Carroccio, credo che ciò sia da ascrivere a sue personali convinzioni ideali, non certo a calcoli politici. Diversamente sarebbe entrato in Fratelli d’Italia che, dati alla mano, valutato che per la corsa alla provincia è determinante il voto ponderato dei consiglieri delle cittadine più popolose, gli avrebbe meglio garantito la riconferma in un ruolo che peraltro sta rivestendo con il solito carisma e le sue grandi qualità umane e tecniche, nell’interesse di Legnago.
D – Fabio Crivellente ha lanciato pesanti accuse anche nei tuoi confronti in riferimento ai suoi mal di pancia, raccontando ai giornali di poltrone promesse e poi tradite e annunciando lo sciopero della fame per protesta. Eppure nell’ultima seduta consiliare tutti hanno voluto glissare su questa vicenda.
R – Potrei essere davvero preciso sui fatti che hanno portato Fabio alle dimissioni e poi a queste folli iniziative. Del resto sono abituato ad annotarmi tutto. Preferisco, però, per rispetto dell’evidente momento di fragilità dell’ex consigliere, passare oltre. Del resto è quello che han fatto tutti, compresi i consiglieri delle minoranze; devo dire che nell’ultima seduta consiliare ho trovato da parte di ogni protagonista – al netto delle naturali contrapposizioni e di qualche uscita infelice – grande capacità di comprensione e grande rispetto.
D – Mi pare tuttavia che le bordate da parte delle minoranze non siano mancate. Come per la questione dei reperti del Centro Ambientale Archeologico.
R – Sono abituato a guardare alla sostanza delle cose. Sulla salvaguardia della centralità del nostro Museo Archeologico la città deve rispondere compatta. Si rischia di perdere tutto, di veder buttati al vento investimenti importanti. Per questo motivo, ovvero per giocare di squadra, il nostro consigliere Mattia Lorenzetti ha presentato un emendamento alla proposta delle minoranze di costituire un consesso di concertazione con la Soprintendenza e le direzioni dei musei scaligero e legnaghese, affinché vi sieda anche un esponente della nostra opposizione. La proposta è passata all’unanimità. Come amo ripetere: la nostra comunità è tanto più forte quanto meno si divide.
D – Il Sindaco ha però ribadito che sui reperti preistorici non intende cedere di un solo millimetro alla richiesta del ministero per avocarle a Verona.
R – Mi pare corretto: iniziare diversamente un negoziato significherebbe l’anticamera della capitolazione.