Un “vivace” intervento su Facebook dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Verona, Ilaria Segala, contribuisce a “stoppare” una proposta di legge regionale e riaccende le polemiche sulle strutture alberghiere ed extra-alberghiere.
Prendendo spunto da un articolo apparso ieri sul Corriere di Verona di Lillo Aldegheri, relativo ad una proposta che consentirebbe agli agriturismi di arrivare a 60 camere ciascuno, riducendo la quota di prodotti “fatti in casa” (finora obbligatoria per definire una struttura come agrituristica) Segala ha infatti tuonato che «un agriturismo che passa a 60 camere per me è un hotel camuffato, come lo sono i condomìni a Verona svuotati e diventati affitti turistici brevi: personalmente boccerei quella norma ed anzi vorrei una nuova norma regionale che regolamenti tutto il settore turistico» – per concludere con un secco – «mascheramenti solo a carnevale, grazie!».

Commenti a valanga, ovviamente, pro e contro. Fino a quando, nel pomeriggio, il consigliere regionale veronese Daniele Polato (FdI) interveniva con un lapidario «Fatta ritirare!!!», dove i tre punti esclamativi sottolineavano il peso dello stop ad una norma che, spiegava lo stesso Polato, era contenuta in due proposte, una della giunta veneta e l’altra del consigliere leghista Nicola Finco.

E intanto prendevano posizione anche le categorie. Il presidente dell’Associazione Albergatori, Giulio Cavara, allargava il tiro, tuonando contro «nuovi hotel che non servono (visto che i dati relativi agli indici di occupazione parlano da soli) e alberghi camuffati da agriturismi. Si grida alla vergogna – aggiungeva Cavara – su migliaia di appartamenti sottratti al residenziale, senza però proporre nulla di restrittivo, e francamente siamo un filo stanchi e delusi perché pochi, ahimè, comprendono la drammaticità di quanto stiamo vivendo da più di un anno sulla nostra pelle».

E a nome di Assoturismo Confesercenti, il direttore, Alessandro Torluccio, spiegava che «una decisione come quella ipotizzata comporterebbe per gli agriturismo la possibilità da una parte di estendere l’attività di somministrazione in occasione di manifestazioni e cerimonie, e dall’altra consentirebbe di effettuare anche l’asporto e la consegna a domicilio». il presidente, Paolo Bissoli, aggiungeva che «le imprese devono lavorare a parità di condizioni per tutti: non abbiamo niente contro chi gestisce gli agriturismi ma un provvedimento di questo genere andrebbe a penalizzare un settore già in ginocchio, a maggior ragione considerando le agevolazioni fiscali di cui già godono gli agriturismi».

Foto: da sinistra, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Verona, Ilaria Segala; il consigliere regionale veronese Daniele Polato; il presidente dell’Associazione Albergatori, Giulio Cavara e il direttore di Confesercenti Verona, Alessandro Torluccio; in basso, un agriturismo.