Per i colleghi in senso stretto è il primo «caduto nella battaglia contro il Covid». Anche se, tra la prima ondata e la seconda sono morti, altri medici, questa volta dentisti, sono deceduti dopo aver contratto la malattia.
La sua comunità gli ha dato l’ultimo addio lunedì. Ma la sua guerra personale contro il coronavirus, il dottor Leonardo Tarallo, medico di famiglia originario di Legnago con lo studio nella vicina Terrazzo, l’aveva cominciata molto tempo fa.
Già a marzo, quando da direttore sanitario della casa di riposo «Maria Gasperini» di Villa Bartolomea, aveva dovuto fronteggiare il peggior focolaio della prima ondata che si sia visto in provincia.
Da allora, Tarallo, non ha mai rifiutato di vedere un paziente, nonostante la sua condizione di salute lo ponesse in una situazione a rischio.
«Una notizia che ci ha lasciati costernati — sono state le parole del presidente dell’Ordine dei Medici di Verona, Carlo Rugiu — ma che purtroppo non ci ha sorpresi.
I medici italiani stanno pagando un prezzo altissimo, a causa anche delle condizioni difficili degli ambienti di lavoro e dell’inadeguatezza delle protezioni. Si tratta di vere propri morti sul lavoro».
Foto: a destra in alto, il dottor Leonardo Tarallo; in basso, il presidente dell’Ordine dei Medici di Verona, Carlo Rugiu.