«La Regione Veneto, con DGR n. 1204 del 18.08.2020, ha approvato l’assegno prenatale, ovvero un intervento economico sperimentale a favore dei neonati, dell’importo di 1.000 euro per ogni nato, finalizzato a fronteggiare i costi legati alla gravidanza e le spese fondamentali nei primi mesi di vita del bambino.
I genitori ad aver diritto a tale bonus, sono quelli che hanno ricevuto la visita della cicogna nei giorni successivi al 18 agosto 2020.
Le famiglie che hanno avuto figli in piena emergenza Covid si trovano quindi in una situazione di discriminazione, ancor più aggravata dal fatto che hanno dovuto sostenere dei costi in un periodo drammatico, sia dal punto di vista economico che sanitario».
Ad affermarlo sono i referenti di Italexit Veneto, il movimento politico anti-europeista lanciato da Gianluigi Paragone, ex senatore grillino.
«Molte future mamme, per le visite di routine, si sono rivolte a studi medici privati, allo scopo di tutelare la propria salute e quella del nascituro evitando di rivolgersi agli ospedali pubblici in un momento così delicato. Se a ciò aggiungiamo che in quel periodo molte famiglie non disponevano nemmeno della cassa integrazione, il quadro è piuttosto chiaro.
Anche le condizioni sociali e psicologiche non sono da sottovalutare.
Queste mamme hanno affrontato le visite e il travaglio in piena solitudine, senza poter contare sulla vicinanza dei parenti stretti. Hanno dovuto rinunciare agli abbracci delle persone amate, a quella voce cara che rassicura una mamma che ha appena partorito e che si trova in condizione di fragilità.
Per colmare questa diseguaglianza sociale, il Consiglio Regionale avrebbe potuto, in sede di approvazione del bilancio, optare per il rifinanziamento della legge 20/2020 e, se volesse, sarebbe ancora in tempo per riequilibrare una situazione di tutta evidenza discriminatoria. Potrebbe infatti, nella prima seduta utile, approvare una variazione di bilancio e rifinanziare la DGR 20/2020 adducendo fondi aggiuntivi ai capitoli di spesa dedicati all’assegno parentale».
«Italexit con Paragone-Veneto, – concludono i referenti regionali – sostenendo la posizione di molte famiglie venete in difficoltà ed escluse dai benefici economici della DGR 210/2020, invita pertanto il Consiglio Regionale a farsi parte attiva e positiva nel prevedere l’inizio dei benefici economici a partire dal primo gennaio 2020.
Così facendo si eviterebbe qualsiasi discriminante fra le famiglie vulnerabili venete».