Un’autentica maratona consiliare quella tenutasi ieri sera, da remoto, per il secondo appuntamento dell’Assemblea consiliare legnaghese.
Toni più pacati rispetto alla seduta del giorno prima, complici argomenti meno politici e più tecnici, anche se la trattazione della proposta di dotare i vigili dello spray al peperoncino non ha mancato di riservare qualche scambio al vetriolo nell’ambito della gestione della sicurezza.
Si comincia dalla revisione periodica delle partecipazioni pubbliche.
La “riforma Madia” guarda con sfavore all’imprenditorialità dei Municipi in merito alla gestione di beni o servizi non attinenti alle finalità istituzionali comunali.
Il Comune è impegnato nella dismissione delle partecipazioni in Cisiag e in Banca popolare Etica ma ribadisce la volontà di non dismettere DRV, la società che si occupa di selezionare gli imballaggi plastici per il loro riciclo, sia per l’importanza della mission, ma anche perché chiuderla ora significherebbe provocare una perdita di bilancio.
Sulla mancata dismissione dovrà prendere posizione addirittura il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
Analoga richiesta inviata ai suoi predecessori non aveva sortito risposte.
Da qui la stigmatizzazione del presidente Paolo Longhi, rispetto ad una burocrazia centrale che impone regole che essa stessa, poi, non rispetta.
Quanto all’adesione al nuovo patto dei sindaci per il clima e l’energia, con l’obiettivo dell’abbattimento entro il 2030 del 40% delle emissioni di gas ad effetto serra e l’implemento delle fonti rinnovabili, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità.
Che l’iter sia iniziato tardi, rispetto alle prospettive europee del 2008, come lascia intendere il Consigliere Renato Defendini e come dice il consigliere Silvia Baraldi, membro dell’AICCRE (Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa), non ci sia stata sufficiente sensibilità sui temi europei, sta di fatto che nemmeno il primo obiettivo di ridurre la produzione di anidride carbonica era stato centrato.
La nuova sfida è ancora più difficile della precedente e Legnago, per bocca del primo cittadino Graziano Lorenzetti, la vuole vincere di concerto con gli altri comuni della zona.
Ampio spazio anche per il vicesindaco Roberto Danieli che ricorda come la bocciatura del progetto di riqualificazione della Chemviron, sia un segno della sensibilità della nuova amministrazione per lo spostamento della fabbrica in un sito più idoneo, con riflessi di natura anche ambientale.
Esito dell’approvazione all’unanimità anche per il regolamento concernente l’armamento della polizia municipale: gli agenti che supereranno particolari corsi pratici e teorici potranno avere in dotazione anche uno spray urticante, al cosiddetto “peperoncino”.
La sicurezza si sa, per quanto possa essere compito degli agenti municipali, è tema elettoralmente sensibile. Si spiega così la marea di interventi che ha impegnato il consiglio per ore ed ore dopo l’apertura dell’assessore Luca Falamischia e del consigliere Mattia Lorenzetti.
Accolto con favore unanime anche l’emendamento a doppia firma Defendini – Tebon per impegnare l’ente in corsi di aggiornamento per gli agenti che utilizzeranno questo nuovo strumento.
Più pacata la discussione per la presa d’atto del piano economico finanziario per la tassa rifiuti secondo il metodo stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e vistato dal Consiglio di Bacino “Verona Sud”.
Passa senza intoppi, con l’astensione della minoranza, la variante per la realizzazione della strada di collegamento tra Casette e Via Giudici.
Il vicesindaco Danieli ha ricordato la differenza tra questo nuovo progetto e quello programmato dalla precedente amministrazione, nonché il rapporto tra la fluidità del traffico automobilistico ed il minore inquinamento.
Quanto ai criteri per i nuovi accordi urbanistici tra pubblico e privato, le due delibere, ovvero quella relativa alla definizione dei parametri degli obiettivi pubblici e quella per la regolamentazione dei crediti edilizi da rinaturalizzazione, vengono approvate senza particolari patemi.
Stesso destino anche per la proposta di nomina del nuovo presidente del collegio dei revisori contabili, preso atto che vi era una sola candidatura.
Si chiude, a tarda notte, con le residue interpellanze.
È l’occasione per il Sindaco di chiarire la situazione dell’Ospedale e, soprattutto dela Casa di Riposo.
Ma anche per un chiarimento pacificatore con il consigliere Porfido.
L’ultima seduta del 2020 viene chiusa, con gli auguri per il compleanno (43 primavere) di Silvia Baraldi e con le poche presenze rimaste tra i consiglieri dei due opposti schieramenti, alle 2:30 di notte.
[M.T.]
Foto: a sinistra dall’alto, Renato Defendini, Silvia Baraldi, Diego Porfido e Angelo Guarino; a destra dall’alto, Paolo Longhi, Roberto Danieli, Graziano Lorenzetti e Luca Falamischia. Al centro l’aula consigliare.