«I contagi sono ancora troppo alti. I posti letto negli ospedali di comunità sono tutti esauriti tranne qualcuno a Bovolone. In più sono esauriti anche i posti per la riabilitazione.
In sostanza è esaurito il sistema a tutti i livelli assistenziali. La nostra preoccupazione, dice Girardi, è che la gente si sta riversando sui Pronto soccorso che sono al collasso.
Per questo il Direttore generale dell’Ulss 9 lancia un appello in videoconferenza: «Dobbiamo cambiare i nostri comportamenti. E qualche cambiamento arriverà anche dalla politica perché non possiamo rovinarci con le nostre stesse mani. Dobbiamo essere più attenti. Se lo facciamo già tra cinque giorni si vedranno i primi risultati. I Pronto Soccorso si alleggeriranno e a cascata anche gli altri reparti. Permettendo anche di riprendere le attività di chirurgia ed extra covid che in questo momento sono interrotte quasi del tutto».
Poi c’è il nodo Covid hotel. Il bando scade domani e già da mercoledì si andrà a trattativa privata con gli albergatori per capire costi e modalità.
In queste ore si è fatta sentire anche la politica con Anna Maria Bigon, consigliera del Partito Democratico a Palazzo Ferro Fini, dove è anche vicepresidente della commissione Sanità e il collega di gruppo Andrea Zanoni: «A Borgo Trento si muore nei corridoi perché non c’è più spazio – affermano i consiglieri del Pd dopo l’agghiacciante denuncia di un lavoratore del Pronto soccorso del nosocomio scaligero – questo va oltre ogni immaginazione e non può essere tollerato. La Regione deve intervenire, Zaia non può dare sempre la colpa al Governo».
In provincia di Verona le strutture sono stipate all’inverosimile. A Legnago ci sono 49 pazienti attualmente in Pronto soccorso di cui 20 con patologia Covid in cura mentre attendono di trovare il posto letto. Emblematico come i medici stessi siano diventati i soggetti più a rischio, è il caso di un noto medico di Terrazzo e di sua moglie, lui è da 2 settimane che si trova in terapia intensiva; come pure un’altra dottoressa della zona ricoverata positiva al covid per fortuna in condizioni non preoccupanti.
Rispettivamente 32 e 16 pazienti nella stessa situazione anche a San Bonifacio, mentre a Villafranca, dove ci sono 18 pazienti in terapia intensiva e altri 100 ricoverati, sono 19 gli affetti da Coronavirus che aspettano in Pronto soccorso.
Mancano spazi e soprattutto personale, tanto che si parla di una riduzione del 30% dei servizi sanitari, un’enormità.
«Insieme alle altre Regioni stiamo parlando con il Governo per le nuove misure restrittive – ha dichiarato il governatore Luca Zaia in conferenza stampa martedì mattina a Marghera -. Ho chiesto che ci sia uniformità per tutta Italia. Rimane alto il tema degli assembramenti: tutti rischiano di vedere ripartire l’infezione in maniera ancora più dura. La Germania al 10 gennaio avrà dati migliori dei nostri perché farà un mese di Lockdown: se anche noi garantissimo il 90% del fatturato alle imprese chiuse, avremmo fatto prima il Lockdown».
«Faccio sempre l’appello ai cittadini, – ha poi continuato – rispettate le regole. Polemiche sul mio operato? Io ho fatto restrizioni anche quando non me lo diceva il Governo, come chiudere i negozi alla domenica. Il tema degli assembramenti non riguarda solo il Veneto ma tutta Italia. Non è che aspetto che il Governo mi tolga le castagne del fuoco. Dobbiamo fare squadra: l’opposizione non può dire che non mi sono assunto le mie responsabilità. L’ordinanza sulla zona rossa a Vo’ l’ho firmata prima di tutti».
Zaia ha concluso: «Stiamo pregando che arrivino i vaccini: saranno un raggio di sole in questo momento tragico. Nelle case di riposo abbiamo più morti ora che a marzo. Noi in Veneto ci siamo preparati per tutta l’estate per affrontare l’emergenza: abbiamo buttato il cuore oltre all’ostacolo. Sapevo che ci sarebbe stata una seconda ondata».
Guarda il VIDEO del punto stampa Ulss9 Dg Girardi di martedì 15 dicembre 2020.