Qualche mese fa e precisamente lunedì 20 luglio, tra gli ospiti di Nicola Porro,a “Quarta Repubblica” – in prima serata su Retequattro – oltre al ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani e il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, c’era anche Paolo Zanchetta, imprenditore legnaghese e presidente di Troll System di Cerea che ha raccontato una vicenda che ha incuriosito e destato perplessità a livello nazionale. Ma la storia che lo vide protagonista non era finita allora, è continuata e ora Paolo Zanchetta vuole raccontarne l’amaro epilogo.
«Il motivo della mia “ospitata” a Quarta Repubblica era legato al fatto che avevo deciso di compensare gli stipendi dei miei collaboratori penalizzati dalla cassa integrazione, mettendo di mio il denaro necessario, sobbarcandomi i costi dei relativi contributi che mi hanno massacrato da marzo scorso ad oggi.
Ho compensato stipendi da marzo ad settembre compresi (7 mesi) con un esborso complessivo di 143.894,40 euro.
In quella occasione ero faccia a faccia con il ministro Provenzano (Politiche del Sud) che ha espresso apprezzamento e ringraziamenti per il mio gesto.
A lui ho chiesto di far togliere i contributi relativi alla sola compensazione, per permettermi di poter effettuare questa manovra per il doppio dei mesi nei quali l’ho fatta e sostenere le casse integrazioni fino almeno ad aprile 2021, cosa che ovviamente non riuscirò a fare.
Così, gli ho dato l’idea e il Governo ha deciso di non fare nulla nell’ottica mia, ma di ridurre del 30% i contributi per le aziende del Sud (come se i problemi fossero solo là) per aumentarne la competitività: così ora oltre la concorrenza dei Cinesi & Co. ho anche quella connazionale. Fenomeni.
Fino a marzo, ero fiero di non aver mai fatto cassa integrazione in vita mia, ora non potendo evitarla avevo almeno fatto in modo che i miei collaboratori non avessero ripercussioni di carattere economico per puro orgoglio, e fino ad oggi per loro il Covid non ha creato danni allo stipendio, pur essendo stati molti di loro a zero ore, cioè a casa totalmente da sette mesi, ma con lo stipendio netto pieno.
Ora “l’ossigeno” citato da Porro in trasmissione è finito, la liquidità scarseggia, il fatturato è sempre in difficoltà e non ci sono schiarite all’orizzonte, per cui devo “obtorto collo” cedere e dal mese prossimo gli stipendi scenderanno alla sola cassa integrazione.
La “poderosa” manovra sbandierata per quanto mi riguarda è stata pari a zero, nessun contributo, niente di niente, nemmeno i 600 euro delle partite Iva.
Avrei voluto comprarmi un monopattino per dispetto, solo per portare a casa un centinaio di euro di contributi buttandone via molti di più e gettando il monopattino in cantina il giorno stesso, solo per poter dire che qualcosa per me, il governo lo ha fatto: ma nemmeno quello riesco ad avere, perché vivo a Legnago che ha 27 mila abitanti circa, e qui i monopattini non hanno contributo.
Spero che quando si andrà a votare, molti si ricordino di questo: un governo di mille parole, ma pochi fatti, e quei pochi sono anche sbagliati.
Poi ci si stupisce se le aziende delocalizzano all’estero: facciamoci due domande e forse solo qualche invertebrato o qualche medusa non capisce perché».
Foto: a destra, Paolo Zanchetta imprenditore legnaghese e presidente di Troll System di Cerea.