Sono due nuovi studi sulla storia e la vita di Legnago, trasformati in altrettanti libri, il prodotto dell’opera della Fondazione Matilde Avrese di Legnago, dedicata alla grande benefattrice nata nel 1906 e morta nel 1989, e presentati alla stampa mercoledì 7 ottobre presso la Sala Orientale della Fondazione Fioroni dal presidente Luigi Tin, dal direttore Federico Melotto e dal presidente della Fondazione Matilde Avrese, avvocato Pietro Avrese.
Si tratta de “Il Liber pertichationis di Legnago (1419-1420) – Società, paesaggio rurale, proprietà fondiaria e “mercato della terra” nella Terraferma veneta del primo Quattrocento” curato da Andrea Ferrarese e con la preziosa prefazione del professor Gian Maria Varanini del Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona e titolare della cattedra di Storia medievale all’Università di Verona.
E del lavoro “La necropoli dell’età del Bronzo di Scalvinetto di Legnago” realizzato dal professor Luciano Salzani, già direttore del Nucleo operativo della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Verona.
Due gli appuntamenti prossimi per il pubblico: l’opera “Il Liber pertichationis” sarà presentata alla città mercoledì 14 ottobre nella sala orientale del Museo Fioroni di Legnago con gli interventi di Varanini e Ferrarese; mercoledì 21 ottobre, alle 18, al Centro ambientale Archeologico, invece, Luciano Salzani, il professor Giovanni Viviani, l’antropologo Claudio Cavazzuti dell’Università di Bologna racconteranno il volume “La necropoli dell’età del Bronzo di Scalvinetto di Legnago”.
Le serate saranno ad ingresso limitato, 40 posti disponibili e sono gestiti dalla Fondazione Fioroni 0442 20052.
«Sono il settimo e l’ottavo volume che la Fondazione Avrese pubblica nella sua attività di divulgazione culturale» – spiega il presidente avvocato Pietro Avrese, discendente dell’importante famiglia legnaghese e figlio del cugino di Matilde.
Il lavoro di Ferrarese, che è stato anche direttore della Fondazione Fioroni, è importante perché analizza come si è sviluppata nei secoli la proprietà fondiaria e la società ad essa legata, ma anche perché riporta copia del “Liber Pertichationis” che è come lo descrive Varanini nella prefazione è «uno dei pochissimi “catasti” disponibili per il Quattrocento nell’intero territorio veneto».
Un volume storico del quale esiste solo la copie originale conservata al Museo Fioroni.
«Va sottolineato che la pubblicazione di Ferrarese, – continua il presidente – è la vincitrice del bando che rientra nell’ormai consueta attività della nostra Fondazione che si propone di promuovere attività culturali e studi sulla storia di Legnago e del territorio limitrofo e dei grandi personaggi che qui sono vissuti».
Il secondo volume, invece, la Fondazione Avrese ha deciso di sostenerne la pubblicazione per il suo grande valore scientifico.
«Il lavoro di Salzani riporta l’attività di scavo ed il valore storico di quanto scoperto nella necropoli dell’età del Bronzo di Scalvinetto di Legnago rappresenta un ulteriore importante tassello per la ricostruzione delle dinamiche del popolamento umano della Padania orientale – ha ricordato il presidente Tin – come scrive nella prefazione al libro il Soprintendente Vincenzo Timé»
Il consiglio della Fondazione Avrese che ha sede presso il Municipio di Legnago, vede presidente lo stesso avvocato Pietro Avrese, vice presidente il professor Luigi Bologna, segretario il dottor Pasquale Bandello, e tra i consiglieri il Magnifico rettore dell’Università di Verona, Pier Francesco Nocini, l’assessore alla cultura di Legnago (oggi il sindaco Graziano Lorenzetti), il presidente della Fondazione Fioroni, Luigi Tin.
Il primo lavoro pubblicato, nel 1993, fu lo studio di Pier Umberto Vallerin su “Il Comune di Legnago nel XVI secolo”.
Foto: a sinistra, la sede della Fondazione Avrese presso il Municipio; al centro, il presidente avvocato Pietro Avrese con i due volumi; a destra dall’alto, Andrea Ferrarese e Luciano Salzani.