“Giunti in gomma rotti e mancanti, crepe sulla struttura e parziale distaccamento delle velette dell’impalcato; rampe d’accesso ammalorate per cedimenti della fondazione”.
È lo stato in cui si trova il sovrappasso di via Motta sulla Superstrada 434 a Cerea, secondo l’ispezione dei tecnici della Provincia.
Sul quale, però, nessuno sta intervenendo per l’ennesimo rimpallo di competenze tra Provincia e Anas.

Questo sta accadendo sul sovrappasso “maledetto” di via Motta che sicuramente non è nato sotto una buona stella.
Prima ci sono voluti anni per averlo perché, inizialmente, non rientrava nei progetti dell’Anas; poi, una volta realizzato, la scoperta, nel 2005, che nelle rampe di accesso c’era del materiale tossico.
Per il “ponte dei veleni” scattò subito la chiusura. Che durò circa tre anni, tra polemiche, pastoie burocratiche, strascichi giudiziari, finanziamenti da reperire e lavori per la parziale bonifica.
Ora, la notizia che il manufatto presenta una situazione di deterioramento da non sottovalutare, ma che mette in conflitto, ancora una volta, Provincia e Anas.

Le prime allarmate segnalazioni sono provenute da conducenti che ogni giorno transitano sui 50 chilometri della Transpolesana che collega Verona a Rovigo, i quali hanno affidato al web le loro preoccupazioni, documentandole con fotografie.
Dopo la tragedia del ponte Morandi, crollato a Genova il 14 agosto 2018, inghiottendo le vite di 43 persone, la diffidenza e l’attenzione degli utenti verso le infrastrutture viarie si sono fatte molto più rigorose.
Anche per questo motivo, a dicembre del 2019, era stato siglato un accordo tra L’Anas e i sindaci dei Comuni attraversati dalla 434 per garantire controlli efficaci e manutenzioni rapide. L’accordo interessa 35 sovrappassi dislocati lungo 55 chi- lometri.
Il cavalcavia della Motta è un’opera di fondamentale importanza per la viabilità perché consente alla strada provinciale 44/C “di Angiari” di scavalcare la superstrada.

Michele Zantedeschi, un automobilista di Cerea ha documentato, con una serie di foto, lo stato di degrado del cavalcavia e ha inviato una richiesta di intervento al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il materiale fotografico raccolto, che mostra delle crepe evidenti sul cavalcavia, ovviamente ha seminato una certa inquietudine.

«L’amministrazione comunale di Cerea, – conferma il sindaco Marco Franzoni – aveva provveduto già nel 2018 a segnalare i guasti presenti sul manufatto, documentandoli con materiale fotografico».
Franzoni è tornato alla carica anche il 24 agosto scorso chiedendo alla Provincia di effettuare, con urgenza, controlli costanti e rigorosi.
E infatti ieri, mercoledì 16 settembre, è stato fatto l’ultimo sopralluogo da parte dei tecnici mentre Anas ha comunicato l’impossibilità di essere presente ma ha garantito che farà a breve una verifica.
«Si tratta di una situazione – sottolinea il primo cittadino – su cui ci aspettiamo delle risposte veloce sotto il profilo di eventuali interventi».

La Provincia già nel 2018 aveva dato incarico ai suoi tecnici di effettuare un sopralluogo sulla struttura, dal quale erano emerse “alcune criticità” che erano state comunicate, immediatamente, al Comune, per conoscenza, e all’Anas, cui spettano gli eventuali interventi di sistemazione.
Dall’esame tecnico del 2018 erano emerse le seguenti criticità: «Presenza di giunti in gomma rotti e in alcuni punti mancanti; la presenza di crepe sulla struttura e parziale distaccamento delle velette dell’impalcato; le rampe presentano ammaloramenti dovuti a cedimenti della fondazione».

L’Anas, però, dopo due anni, non ha ancora fatto nulla, salvo comunicare che «il nostro personale eseguirà un monitoraggio visivo ricorrente per verificare lo stato dell’opera in relazione alla sicurezza della circolazione sulla statale 434. Fermo restando che eventuali approfondimenti e valutazioni sulla stabilità dell’opera restano in capo alla Provincia, che gestisce l’infrastruttura».

Siamo di fronte all’ennesimo rimpallo di responsabilità e competenze. La Provincia ribadisce che «le strutture di attraversamento della 434 sono di competenza di Anas, poiché la costruzione della Transpolesana ha, di fatto, intersecato diverse strade preesistenti, di proprietà degli enti locali».

Quindi, se alla Provincia spetta la manutenzione del sovrappasso, come per esempio l’asfaltatura, all’Anas spettano gli interventi sulla struttura, cioè quelli che riguardano la sicurezza.
«Competenze a parte – interviene Manuel Scalzotto, presidente della Provincia – la priorità assoluta va data alla sicurezza e quindi ho incaricato i nostri tecnici di effettuare un altro controllo, in attesa di approfondire il tema dell’affidamento dell’opera».
Eppure, nell’accordo del dicembre 2019 fra Comuni, Provincia e Anas sul chi deve fare che cosa, sembrava tutto abbastanza chiaro.
[Sandro Melotto da Primo Giornale]

Foto : a sinistra, il cavalcavia di via Motta al centro delle polemiche al chilometro 33 della 434 uscita Cerea; a destra le crepe fotografate da Michele Zantedeschi presenti su entrambi i lati del cavalcavia.