«Un’autentica tragedia. Ho visto persone con le lacrime agli occhi, avere mezzo metro di acqua nei negozi e nelle abitazioni sono il segno della devastazione. Non è la prima volta che succede in Veneto. La conta dei danni deve essere fatta bene: è stato colpito tutto il Veneto ma a Verona c’è il danno vero, mi auguro che il Governo intervenga subito». Così Luca Zaia arrivato personalmente a Verona per verificare i danni del nubifragio di ieri domenica 23 agosto 2020.
Il presidente del Veneto, che ieri sera ha firmato lo stato di crisi, ha continuato: «A Verona troppi allagamenti? Si dovranno fare i lavori per risolvere definitivamente questi problemi anche se l’evento di domenica è stato straordinario. Capire dove arriva esattamente la bomba d’acqua è sempre impossibile, chiaro poi che ci sono dei contesti urbani dove c’è maggior rischio e vanno messi in sicurezza».
«E’ stata una tragedia, Verona deve essere aiutata, ne esce devastata: ho visto scene apocalittiche in questi sopralluoghi. Ci sono danni importanti anche in Valpolicella, che è un nostro biglietto di visita internazionale. I cittadini devono inviare ai Comuni la conta dei danni: ora spero che anche Governo dichiari lo stato di emergenza» – ha concluso Zaia.
«E’ un miracolo che non ci siano stati feriti. Mi ha chiamato anche il Presidente della Repubblica per sapere della situazione. Mattarella ha espresso vicinanza a Verona e a tutti i veronesi, e lo ringrazio.
Non voglio che ci siano polemiche ora: gli sciacalli devono stare zitti una volta tanto, ho letto attacchi vergognosi alla nostra città. Il silenzio è la cosa migliore ora» – Così il sindaco Federico Sboarina, in conferenza stampa a Palazzo Barbieri, insieme al presidente Zaia.
«Firmare lo stato d’emergenza è stato un atto di responsabilità – ha aggiunto Zaia – parti della città sono devastate. I veronesi si stanno già rimboccando le maniche per ripulire la città. Spero che anche il Governo dichiari lo Stato d’emergenza. Ringrazio anch’io Mattarella per la sua vicinanza».
E’ stata l’immagine simbolo del disastro di ieri domenica, un giovane odontotecnico, con letteralmente l’acqua alla gola, in via Sant’Alessio mentre cercava di salvare i suo strumenti di lavoro, nello studio inondato dall’acqua e dalla grandine.
«Sono stati momenti spaventosi: mi sono trovato davanti ad un muro di ghiaccio e di acqua e poi qualcuno di peso mi ha aiutato e tirato su. Sono riuscito a scavalcare una finestra rotta ma avevo l’acqua alla gola. Mi sono ripreso solamente quando ho raggiunto le scalette sopra via Sant’Alessio e due persone mi hanno aiutato» ha detto il protagonista, a suo malgrado, della vicenda Daniele Iattarelli.
Proseguono intanto gli interventi dei vigili del fuoco.
In città eseguiti dal pomeriggio di ieri, 174 interventi di soccorso per allagamenti, rimozione piante, rami ed elementi pericolanti. Rimangono da risolvere 65 interventi. Il dispositivo di soccorso del comando dei Vigili del fuoco è stato rinforzato con personale proveniente dai comandi limitrofi non interessati dal maltempo. I Comuni principalmente interessati, oltre a Verona, sono: San Pietro in Cariano, Castelnuovo del Garda, Lazise, Pescantina, Bussolengo, Sant’Ambrogio di Valpolicella.
Danni per il forte nubifragio anche nelle province di Vicenza e Padova. Oltre 400 le richieste di soccorso pervenute nelle tre sale operative del Veneto.