Fuori tre big non significa inserirne altrettanti, o almeno non sempre. Significa che quelli rimasti in lista possono (potrebbero) guadagnare nella spartizione dei voti rimasti senza «padrone» – questa la spiegazione di Lillo Aldegheri sul Corriere -. È tutto un gioco di incastri per le liste leghiste da presentare alle elezioni regionali concluso probabilmente nel weekend di Ferragosto.

L’affaire-bonus che ha di fatto depennato il vicepresidente della Regione e due consiglieri uscenti, tutti sicuri di ricandidatura (e abbastanza sicuri di rielezione), ha scatenato una guerra senza quartiere dentro il Carroccio.
Sommando le preferenze prese nel 2015 da Gianluca Forcolin a Venezia, Alessandro Montagnoli a Verona e Riccardo Barbisan a Treviso si arriva a 12.756 (rispettivamente 3.951, 5.535 e 3.270): non è difficile ipotizzare che al prossimo giro sarebbero aumentate, diventando un bottino molto appetibile.
Le tre liste di Zaia poi hanno pronostici diversi (benissimo quella del governatore, discreta la Lega, meno quella degli amministratori) e la guerra è ancora in corso.

A Verona l’esclusione di Montagnoli è un colpo duro, i voti erano arrivati soprattutto nell’area del Basso Veronese (è stato anche sindaco di Oppeano e attuale consigliere con Delega ai rapporti con gli enti) e lì, adesso, si cerca chi possa riappropriarsene, almeno in parte.
Si era pensato al sindaco di Legnago, Graziano Lorenzetti, ma poi si è ragionato sui contraccolpi negativi, e si cercherà quindi un altro amministratore locale.
Dal Comune di Verona arriveranno almeno due assessori, Filippo Rando ed Edi Maria Neri. Sarà in lista il presidente di Agsm Lighting Filippo Rigo e l’uscente Giovanna Negro (eletta 5 anni fa al fianco di Flavio Tosi ma da tempo rientrata nella Lega), mentre i candidati di punta del partito restano l’assessore regionale Elisa De Berti e il consigliere uscente Enrico Corsi. Resta in Lista Zaia l’uscente Stefano Valdegamberi mentre si cerca di “fare acquisti” anche in movimenti civici di centrodestra.

Foto: in alto da sinistra, Elisa De Berti, Enrico Corsi, Stefano Valdegamberi, Giovanna Negro, Edi Maria Neri, Filippo Rando e Filippo Rigo.