Si è chiuso, dopo a un anno e due mesi dall’arresto, con il patteggiamento dell’imputato, il caso che ha visto protagonista un maestro 55 enne residente a Legnago docente delle Elementari di una scuola del Basso Veronese che era finito agli arresti domiciliari per aver usato metodi poco ortodossi in classe.

Quattro i mesi di pena, poi sospesa, su cui è stato sancito davanti al giudice Raffaele Ferraro l’accordo già raggiunto tra la Procura, rappresentata in aula dal pm Elvira Vitulli, e la difesa affidata all’avvocato Stefano Gomiero.

Il tutto, per il reato di abuso di mezzi correttivi: accusa, questa, alleggerita rispetto a quella iniziale di maltrattamenti su minore che aveva fatto scattare i domiciliari a carico del maestro, successivamente interdetto dal servizio per 7 mesi.
Per l’accusa il docente, durante le lezioni, aveva abitualmente reazioni del tutto inappropriate rispetto ai comportamenti degli alunni di 9 anni. Urla, sedie sbattute per terra, gesti di stizza dalla cattedra.

In uno dei tanti episodi contestati, il docente, che aveva chiesto ad una bimba di rimettere a posto una sedia in disordine ma non aveva ricevuto risposta, avrebbe preso la sedia scagliandola con forza sul pavimento.
Il docente ha ammesso di aver sbagliato, una volta lanciò anche un banco contro la parete: ma davanti al giudice si è giustificato affermando di non aver mai alzato le mani contro i suoi alunni ma di essere esasperato per la mancanza di rispetto da parte degli studenti che gli avrebbero rivolto frasi offensive.

Alla fine il giudice ha stabilito una pena di quattro mesi, poi sospesa per la condizionale.
Prova-chiave a supporto dell’accusa le intercettazioni audio-video in classe. Dai file comunque è risultata solamente una violenza di tipo verbale, e non fisica, verso i bambini.