«Condivido in pieno le dichiarazioni dell’ex Sindaco Clara Scapin, che sia in atto un lento e continuo depotenziamento dell’ospedale di Legnago» – lo afferma Gianfranco Falduto segretario del circolo PD di Legnago -. «Lo avevamo denunciato nel volantino distribuito a febbraio, prima del lokdown, dove mettevamo in evidenza le lunghe liste d’attesa per gli esami strumentali, le visite specialistiche e gli interventi chirurgici, l’attività delle sale operatorie che si era ridotta, e la carenza di personale che non si era mai avuta prima.
L’emergenza Covid-19 ha dato occasione alla Sanità Regionale di dare un’altra picconata per il ridimensionamento del Mater Salutis, trasferendo Anatomia Patologica a San Bonifacio.
Tuttavia, la questione che mi preoccupa di più è che l’ospedale di Legnago sia solo la punta dell’iceberg di un declino che interessa tutto il territorio del Basso veronese.
Evidentemente questo pezzo di Veneto ha una rilevanza solo marginale rispetto agli interessi politici ed economici che muovono la Regione Veneto.
Il Basso veronese è scomparso dai programmi d’investimento della Regione. I grandi progetti di potenziamento delle infrastrutture, per dare spinta all’economia del territorio, così tanto celebrati nelle campagne elettorali degli ultimi dieci anni, sono rimasti tutti inattuati.
Mi riferisco al fallimento del project financing dell’autostrada Nogara-Mare, al mancato completamento della nuova Strada Regionale 10, che attendiamo da vent’anni, alla mancata messa in sicurezza della Transpolesana, perennemente dissestata, ai tanti proclami e alle poche soluzioni per porre fine ai disagi della tratta ferroviaria Rovigo-Legnago-Verona, considerata tra le dieci peggiori d’Italia, non ancora elettrificata, e con treni circolanti vecchi, lenti ed inquinanti.
Adesso, in questo quadro di impoverimento del territorio, si inserisce anche la questione Lese, concessionaria della discarica di Torretta, per la quale l’Amministrazione comunale ha dato mandato al Prof. Venturato di valutarne il valore di mercato. Evidentemente c’è l’intenzione di cedere la quota di maggioranza alla nuova Multiutility che nascerebbe dalla fusione di AGSM, AIM e, forse, A2A, con il grave rischio per la nostra città di perdere il controllo della gestione della preziosa discarica.
Adesso che l’emergenza Covid-19 si è attenuata, è necessario che la politica torni ad occuparsi di questi temi con attenzione e serietà: sarà questo l’impegno del PD legnaghese».
Foto: a sinistra in alto, l’ospedale Mater Salutis di Legnago; in basso, la discarica di Torretta gestita da Lese; a destra, Gianfranco Falduto segretario del circolo PD di Legnago.