Sono delusi e arrabbiati i titolari delle autoscuole, per la mancanza di chiarezza in questa fase di ripartenza. Questa mattina si sono riuniti davanti alla sede della Motorizzazione di Verona e hanno sfilato per le vie della città suonando il clacson delle loro auto.
Proteste simili si sono tenute anche a Roma, Napoli e Firenze. Mancano linee guida chiare e soprattutto le date per lo svolgimento degli esami.
Le complicate ipotesi per lo svolgimento degli esami e la difficoltà nel dialogo con la Motorizzazione, secondo i titolari delle autoscuole, sono i principali punti critici.
Domani mattina il sindaco Federico Sboarina incontrerà i rappresentanti di Confarca, la confederazione italiana che riunisce i titolari di autoscuole e i consulenti automobilistici, per raccogliere le loro istanze. Richieste che verranno condivise con gli altri sindaci del Veneto, per cercare soluzioni operative.
«È assurdo che alcune categorie siano messe in difficoltà dai protocolli sanitari spesso inapplicabili – ha detto il sindaco, questa mattina, in diretta streaming -. Ci sono alcuni comparti della nostra economia che potrebbero sembrare di nicchia, ma dai quali dipendono centinaia di lavoratori e famiglie, ecco perché raccoglierò le loro richieste e le condividerò sui tavoli regionali e nazionali.
A Verona e provincia sono 70 le autoscuole che a queste condizioni non riescono a lavorare, che sono messe in seria difficoltà dalle nuove decisioni ministeriali.
Si parla di sanificazione continua delle auto ed esami teorici con tempi molto più lunghi all’interno delle motorizzazioni, con una conseguente riduzione della disponibilità oraria per l’attività pratica su strada. Mi farò portavoce sia delle questioni di carattere generale che di quelle locali, condividendo le istanze anche con gli altri sindaci, per continuare a fare massa critica».
Alessandro Bonfante – Daily