L’accoltellamento a San Pietro di Legnago, avvenuto tra la notte di sabato e domenica 17 maggio in cui ha perso la vita il 25enne moldavo Alexandru Boboc (identificato anche come Mihai Unghureanu) accoltellato per mano di Arinat Abdennaji un marocchino di 44 anni, è il terzo omicidio in 6 mesi nel Basso Veronese.
Per gli altri due delitti la caccia agli assassini continua.
Era il 28 novembre 2019, poco prima delle 13, quando a Isola Rizza veniva ucciso Ervin Karafili, albanese di 34 anni. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per detenzione e spaccio di stupefacenti e i carabinieri ritengono che il delitto sia un regolamento di conti nel giro della droga.
Teatro dell’omicidio il parcheggio di un agriturismo: gli assassini sparano numerosi colpi, l’albanese viene centrato all’altezza dell’ascella e il proiettile attraversa i polmoni causando quindi un’emorragia fatale.
Il circuito di videosorveglianza di via Casalino ha filmato l’omicidio. Un elemento in più per cercare di individuare gli assassini, che finora, però, non hanno un nome, sebbene nei mesi successivi sembrava che il cerchio delle indagini si fosse stretto al punto che l’arresto dei presunti killer sembrava imminente.
La sera del 22 dicembre 2019 a Legnago il titolare di una sala VLT di Legnago, Mario Piozzi, rimane ucciso durante una rapina compiuta nel suo locale in viale del Caduti, alla sala “Qui Gioco”.
L’uomo, 60enne, originario della provincia di Brescia, ma da tempo trasferito nella Bassa veronese, è stato aggredito da un uomo a volto coperto, armato di un bastone o una spranga che, dopo essersi fatto aprire la porta del retro, lo ha colpito violentemente provocandogli un grave trauma cranico. Dopo aver trafugato l’incasso di circa tremila euro, il rapinatore si è dileguato facendo perdere le sue tracce.

Tre omicidi di cui solo l’ultimo ha un colpevole anche se alcuni lati della vicenda sono ancora oscuri. Per esempio manca ancora l’arma del delitto.
I carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago agli ordini del luogotenente Mauro Tenani sono tornati a setacciare il parcheggio e i campi a ridosso della Transpolesana in via Batorcolo nei pressi dell’ostello Adige.
Qui Arinat Abdennaji, con precedenti sia per spaccio che per reati contro il patrimonio, è domiciliato a pochi metri dal luogo dell’accoltellamento, e qui gli inquirenti sono alla ricerca dell’arma con cui ha scatenato la sua furia omicida su Alexandru Boboc.

Proseguono intanto a ritmo serrato le indagini, coordinate dal Commandante della compagnia di Legnago, il maggiore Vincenza Chiacchierini, per definire lo scenario in cui è maturato l’omicidio.
Oggi, nel carcere rodigino, dove è detenuto il 44enne accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi, dovrebbe tenersi per rogatoria l’udienza di convalida.

Foto: a sinistra, il luogo dell’omicidio in via Batorcolo; a destra in alto, la vittima il 25enne Alexandru Boboc (identificato anche come Mihai Unghureanu); in basso, il luogotenente Mauro Tenani.