Nella consueta conferenza stampa dalla sede della protezione civile il Governatore del Veneto Luca Zaia ha spiegato che c’è stato un incontro in videoconferenza con il Governo in attesa della pubblicazione del nuovo Decreto.
Si è discusso delle linee guida dell’Inail per le riaperture e Zaia ha chiesto al governo una deroga, cioè di poter decidere liberamente le misure da applicare altrimenti molte attività non riaprirebbero nemmeno.
«Noi vogliamo aprire, lunedì 18 maggio, ma in maniera serena per non mettere nei guai imprenditori e lavoratori. Spero non ci siano sorprese, perché quando si lavora con Roma le sorprese sono sempre dietro l’angolo» – ha affermato il Governatore.

In linea con il presidente Zaia, a confermare questo clima di incertezza su quello che si può o non si può fare sulla questione riaperture, è intervenuto nche il sindaco di Cerea Marco Franzoni attraverso un post sul suo profilo Facebook: «Ho appena dato disposizione al comandante della Polizia locale di adottare massima comprensione e tolleranza verso le attività che lunedì, dopo due mesi di chiusura forzata, riapriranno» – scrive il sindaco -. «Mi riferisco all’adozione e al rispetto dei protocolli di sicurezza.
Stanno girando bozze, ipotesi da giorni. Ad oggi (ieri venerdì 15 maggio ndr) però nulla di definitivo ed ufficiale. E siamo ancora in attesa dei decreti con relativi allegati protocolli.
Saranno protocolli, come già ventilato, rigidi e costosi per le già sofferenti attività.
Dobbiamo ulteriormente prenderli per il c..o? Pazzesco».

Solo nella mattinata di oggi, sabato 16 maggio, si è avuto notizia che il Consiglio dei Ministri ha approvato la scorsa notte il decreto legge che delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 31 luglio 2020, con appositi decreti od ordinanze, statali, regionali o comunali, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone fisiche e le modalità di svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali.
In attesa della pubblicazione dei provvedimenti nazionali e regionali, queste in sintesi le indicazioni generali inerenti agli esercizi pubblici:

“A partire dal 18 maggio, le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle Regioni, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale.

Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida regionali o, in assenza, nazionali, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

Le violazioni delle disposizioni del decreto, o dei decreti e delle ordinanze emanati per darne attuazione, sono punite con la sanzione amministrativa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020 n. 19, che prevede il pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000, aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.

Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni”.

Foto: a sinistra, un esercizio pubblico che lunedì sarà aperto dopo 2 mesi; a destra dall’alto, il Governatore del Veneto Luca Zaia e il sindaco di Cerea Marco Franzoni.