Alla fine stanco delle continue indicazioni contraddittorie che giungevano in Comune, sulle disposizioni della “fase 2” della lotta al Coronavirus, da parte della Regione e del Governo, il sindaco di Angiari Antonino Puliafito, fresco di adesione al partito del Carroccio, ha deciso di passare al contrattacco.
A fargli dire: «la misura è colma» sarebbero state, tra le altre, l’ordinanza sulla rapida apertura alle attività motorie all’aperto e gli spostamenti nelle seconde case all’interno della provincia fatte dal suo presidente regionale Luca Zaia, rispetto all’ennesimo invito alla prudenza del premier Giuseppe Conte.
Un contrasto di posizioni che, evidentemente, ha portato più di qualcuno a telefonare in municipio per chiedere chiarimenti, mandando su tutte le furie il sindaco che si è quindi rivolto ai suoi cittadini con una lettera pubblica, non risparmiando critiche ai rappresentanti politici accusandoli di «essere più vicini a coltivare propri orticelli che non alle persone».
LA LETTERA.
All’inizio della pandemia Covid 19 sembrava che Stato, Regione e Provincia gareggiassero nell’emettere Dpcm e ordinanze nell’interesse esclusivo della salute dei cittadini, ed infatti si restava sbigottiti e veniva da dire “Che bella l’Italia”, tutti impegnati nel bene comune della salute.
Disposizioni sempre più stringenti, appelli a restare in casa, a non creare assembramenti, ad usare dispositivi di protezione, insomma da sentirsi, sebbene nel dramma, quasi coccolati.
Roba da crederci. Troppo bello per durare, ed infatti, siccome il tempo è galantuomo, mano a mano che si va avanti si cominciano a vedere le prime crepe, le prime spaccature e affiorano gli egoismi di partito e di corte.
Il risultato di oggi ci dice che l’obiettivo “uomo-salute” si è perso di vista: ora c’è la gara a chi “piscia più lontano”.
Viene fatto un Dpcm per la “fase 2” e allora ecco l’ordinanza del presidente della Giunta Regionale che non solo anticipa, ma altresì consente, tra le altre cose, di poter raggiungere anche le seconde case. Viene allora ribadito dal Presidente del Consiglio che non si può abbassare la guardia ed è quindi vietato recarsi nelle seconde case.
Nel mezzo ci sono i sindaci, colpevoli, secondo taluni beceri, di voler tutelare la salute dei propri cittadini mantenendo ordinanze nell’esclusivo interesse dell’incolumità pubblica.
Il sindaco non vuole farci uscire quindi, non appena l’ordinanza della Regione Veneto dice che dalle ore 18 «è consentito lo spostamento per attività motoria individuale» via tutti a camminare, a correre, a girare in bici, a chiamare in Comune e chiedere questo o quello.
Ebbene, considerando che i cittadini sanno tutto prima dei sindaci dico, al pari di quanto ha fatto un altro collega sindaco, di non chiamare più in Comune per avere informazioni, notizie, Dpcm, ordinanze, ma
rivolgersi direttamente al Presidente del Consiglio Conte, al Presidente Zaia e alle Prefetture, quelli
sono gli uffici che tutto sanno e tutto fanno, che tutto dicono e nulla combinano se non continuare a
fare gli interessi dei propri orticelli.
Continuando a confidare nel buon senso della cittadinanza di Angiari che ha dimostrato di sapersi
amare e di saper essere molto più saggia di chi li governa, infatti usa bene i D.P.I.,
auspico al nostro Paese di poter contare quanto prima su politici più vicini alle persone che non ai propri “orticelli”, che poi l’orticello lo si fa sulla testa delle persone che speravano in te».
Una presa di posizione, quella di Antonino Puliafito, in contrapposizione alle direttive del suo Governatore Zaia che alimenterà polemiche all’interno del Carroccio, come gli interrogativi sulla sua recente candidatura nella Lega.
«Le ordinanze regionali che differiscono rispetto alle direttive nazionali creano confusione. Le decisioni di alcuni governatori prese per appartenenza politica o anche solo per protagonismo producono incertezza nei cittadini. Ci vuole senso di responsabilità» – lo ha affermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, questa mattina mercoledì 30 aprile, a “Radio anch’io” su Radio Raiuno.
Foto: da sinistra, il Governatore del Veneto Luca Zaia accusato dal sindaco di Angiari Antonino Puliafito (a destra) di occuparsi più degli “orticelli” che delle persone.