La tiritera è sempre uguale, «sono un diplomatico, un ambasciatore, io posso circolare liberamente». Ma Marco Chevalier, 43 anni, benzinaio, con residenza a Fumane, in via Osan, ma domiciliato a Monzambano, dopo essere stato fermato per quattro volte nello stesso giorno, nella nostra provincia, sempre in giro senza autocertificazione, sempre con atteggiamento di sfida nei confronti delle forze dell’ordine, stavolta passerà le giornate a leggere le contestazioni che gli sono state mosse. Dovrà inoltre acquistare un cellulare nuovo o chiedere il dissequestro del suo e dell’auto sulla quale viaggiava, assieme ad un amico. – Comincia così il racconto di Alessandra Vaccari sulle colonne dell’Arena del “diplomatico” che alle Forze dell’Ordine si autoproclamava soggetto di diritto internazionale e andava in giro in barba ai decreti, filmando e postando sui social le sue bravate. (Vedi il video alla fine dell’articolo).

I carabinieri della stazione di Pastrengo, domenica sono intervenuti in via Preite a Garda per coadiuvare una pattuglia della polizia Locale che, poco prima, aveva sottoposto a controllo un’autovettura.
«I due occupanti del mezzo, due cittadini italiani, sin da subito si sono opposti all’identificazione dichiarandosi “soggetti di diritto internazionale” e, pertanto, svincolati dal rispetto delle leggi nazionali», ha spiegato il maresciallo di Pastrengo, Michele Architravo. Che ha aggiunto: «I militari si sono resi conto subito di essere oggetto di registrazioni video effettuate in maniera palese da uno dei soggetti, precisamente dal conducente del veicolo, che utilizzava in successione due telefoni cellulari durante tutte le fasi del controllo.

I militari hanno manifestato chiaramente il netto diniego al trattamento illecito o alla diffusione delle registrazioni, ma avevano capito che la registrazione era già in atto di pubblicazione sui profili social network in uso al soggetto che li filmava». L’uomo, nella circostanza, ha detto ripetutamente che i carabinieri avrebbero risposto dinnanzi alla Corte di Strasburgo per la grave violazione dei diritti che stavano commettendo nel procedere al controllo di polizia nei suoi confronti che, in quanto soggetto di diritto internazionale, era svincolato dal rispetto delle leggi nazionali.

Nel corso del controllo, i carabinieri hanno riscontrato sul conducente sintomi che lasciavano ipotizzare l’uso/abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti, pertanto a Chevalier è stato chiesto se volesse sottoporsi agli accertamenti previsti dagli articoli 186/187 del codice della strada, finalizzati a verificare l’idoneità alla guida. Ma lui si è rifiutato categoricamente ritenendo gli accertamenti un’ulteriore e grave violazione che avrebbe leso i suoi diritti di soggetto internazionale. Alla luce del suo diniego, venendosi a configurare una violazione, i militari hanno proceduto al sequestro amministrativo per la confisca del mezzo, come disposto dalla normativa vigente.

Soltanto dopo una continua opera di convincimento, i militari si sono fatti consegnare i documenti di identità dei due e del veicolo in uso, poco prima che questo venisse rimosso. Inoltre, non avendo giustificato il motivo della loro presenza nel luogo, gli agenti della polizia locale di Garda hanno proceduto a sanzionare entrambi per la violazione prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in materia di contenimento della diffusione del virus Covid-19 poiché si trovavano fuori dalle loro abitazioni senza giustificato motivo.
Il conducente del veicolo, in particolare, domiciliato in provincia di Mantova, non ha fornito alcuna spiegazione plausibile in merito alla sua presenza a Garda. Al termine dell’attività operata dai carabinieri di Pastrengo, Chevalier è stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di calunnia relativamente all’operato dei militari e trattamento illecito di dati personali, nonché rifiuto dell’accertamento etilometrico e delle sostanze stupefacenti con conseguente sequestro amministrativo per confisca del mezzo utilizzato e al ritiro immediato della patente di guida.
Poichè vi era il fondato motivo che le immagini registrate potessero essere state già messe in rete con dirette su profili social, i carabinieri hanno anche sequestrato i due telefoni cellulari, poiché ritenuti pertinenti ai reati contestati.

Guarda il video postato sui social.

Foto: a sinistra, i carabinieri di Pastrengo hanno denunciato Chevalier; a destra, alcuni frame del video.