«Il momento straordinario richiede azioni straordinarie per l’economia e non semplicemente assistenzialismo come sta facendo il Governo» – afferma in una nota inviata alla redazione il consigliere regionale Stefano Valdegamberi -. Stiamo vivendo il paradosso di avere milioni di persone che percepiscono benefici dallo Stato (redditi di cittadinanza, cassa integrazione, cassa integrazione in deroga etc.) e non possono lavorare, pur temporaneamente, nella raccolta della frutta e verdura nei campi, pena perdere i benefici statali.
In base a un decreto dei giorni scorsi non potranno nemmeno essere obbligati a farlo. È chiaro che nessuno andrà mai a lavorare nei campi, sotto il sole, per 6 euro all’ora quando, standosene comodo sul divano lo Stato te ne garantisce 5. I prezzi dei prodotti agricoli in campagna, soprattutto quest’anno, sono particolarmente bassi.
Per rendere conveniente la raccolta occorre, almeno in via straordinaria, permettere il ricorso ai voucher, rendendoli compatibili, almeno entro certi importi, con le indennità di disoccupazione. Diversamente cadremo nel paradosso di avere i nostri concittadini disoccupati e dovremmo chiamare gli stranieri per sopperire alla mancanza di manodopera in campagna.
In via straordinaria va innalzato l’importo netto per il lavoratore agricolo stagionale e, nel contempo, abbassato il costo per l’imprenditore. Come? Esentando il lavoro agricolo stagionale da ogni trattenuta fiscale o contributiva. Il ricorso a personale nazionale porterà comunque un vantaggio per lo Stato in termini di entrate.
Se quelle risorse rimanessero in Italia porterebbero un effetto moltiplicatore sull’economia, quindi sul gettito fiscale, mentre se vanno all’estero tale effetto non ci sarà.
Spero che in questo Paese governo e sindacati seguano la via del buon senso e della responsabilità che si richiedono in questo momento e non quella dell’assistenzialimo ideologico».