Cassintegrazione per Coronavirus, è questa la richiesta presentata nei giorni scorsi dalla Sime di Legnago con una lettera ai sindacati.
Una cassintegrazione straordinaria per i mesi da marzo a giugno, di 1 giorno alla settimana per tutti gli 80 operai, mentre ne rimangono esclusi i 110 impiegati dell’azienda del termomeccanico di Legnago.
«Abbiamo fatto la richiesta in via precauzionale in vista di possibili difficoltà a ricevere componenti delle caldaie che arrivano dalla Cina – fanno sapere dalla direzione della Sime -. Ad oggi non abbiamo questi problemi, ma tutti i fornitori hanno evidenziato questa eventualità. È chiaro che se accadrà saremo costretti a fermare la produzione».
«È vero, i problemi di approvvigionamento di materiali dalla Cina ci sono, ma li hanno tutte le aziende del metalmeccanico mentre mi risulta che la cassintegrazione per “Coronavirus”, ad oggi, l’abbia chiesta solo la Sime – sottolinea Emanuela Mascalzoni della Fiom Cgil – . Tra l’altro, coincide con quelle per calo di produzione fatte dall’azienda gli scorsi anni sempre a marzo».
Foto: a sinistra, la sede Sime di Legnago; a destra dall’alto, Maria Cristina Menini guida l’azienda di famiglia fondata dal padre; Franco Macchi direttore operations di Sime e Emanuela Mascalzoni della Fiom Cgil.