BardolinoCru e “Il Chiaretto che verrà” sono i due eventi dedicati ai vini simbolo della sponda orientale del lago di Garda che si sono svolti sabato 7 e domenica 8 dicembre nelle sale del Ristorante La Loggia Rambaldi e dell’adiacente Barchessa, sul lungolago di Bardolino, e che hanno richiamato wine lovers e giornalisti da diverse regioni italiane e anche delegazioni dagli States. Un plauso per l’ottima organizzazione dell’evento da parte dello Studio Cru di Vicenza guidato da Michele Bertuzzo.
Una due giorni programmata a poche settimane dalla fine della vendemmia e dedicata alla scoperta del Bardolino e del Chiaretto, i vini della sponda orientale del lago di Garda, ottenuti prevalentemente dalle uve di Corvina Veronese.
Il momento clou di BardolinoCru, sabato 7 dicembre, è stata senz’altro la degustazione dei vini sperimentali delle future sottozone Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna proposti in varie annate.
Diciotto i produttori di Bardolino, presenti anche nove vignaioli dei “cru” della Doc sudtirolese St. Magdalener, garantendo una gamma di un centinaio di vini in assaggio.
Commentando il BardolinoCru, Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino, che conta a oggi 1029 soci tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, e un’estensione di 2.576 ettari di cui 1.000 impegnati dal Chiaretto, ha affermato: «Questi vini hanno freschezza, personalità, eleganza, capacità di abbinamento con pietanze di ogni tipo. Sono versatili e non sono così impegnativi dal punto di vista economico».
Mentre domenica 8 dicembre la sfida ha avuto come protagonisti Chiaretto e Rosè in una degustazione alla cieca che ha dimostrato il livello di altissima qualità raggiunto dal vino gardesano, messo a confronto con bottiglie francesi di grande prestigio e con un punteggio minimo di 88/90, a condurla Gianpaolo Giacobbo.
Per “Il Chiaretto che verrà”, è stata una pre-anteprima dell’annata 2019 del Bardolino Chiaretto, con la degustazione dei neo-vini ancora “in vasca” a confronto con il Chiaretto dell’annata precedente: un’occasione veramente unica per assaggiare la produzione della denominazione leader dei vini rosa italiani, con i suoi 10 milioni di bottiglie annue, nelle prime fasi post fermentazione.
Trenta i produttori presenti, anche in questo caso un centinaio i vini in degustazione.
E per il Chiaretto si conferma un trend positivo: una recente indagine condotta per conto del Consorzio dimostra come questo vino rappresenti un simbolo del lago di Garda, come avviene per il Rosè in Provenza.
«La vendemmia che si è appena conclusa è stata tra le più interessanti degli ultimi decenni a Bardolino: poca uva, di altissima qualità, con freschezza straordinaria», ha concluso Cristoforetti. •
Foto: a sinistra, la Sala della Barchessa Loggia Rambaldi; a destra in alto, Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino.