Presentate le candidature per il rinnovo dell’assemblea dell’ente di bonifica. Una sfida tra agricoltori, società civile e Movimento 5 stelle.

Il Consorzio di Bonifica Veronese, ente che gestisce l’irrigazione e si occupa di bonifica e sicurezza idraulica in 65 Comuni della provincia scaligera, si appresta ad affrontare una scadenza istituzionale importante. 

Il prossimo 15 dicembre, infatti, si terranno le votazioni per eleggere i venti membri dell’Assemblea del Consorzio, dal cui poi scaturiranno Presidente e Consiglio di Amministrazione.

I più di centododicimila aventi diritto al voto, che possono essere persone fisiche ma anche aziende agricole e imprese, stanno ricevendo in questi giorni una lettera del Consorzio che spiega modalità di voto, luogo in cui votare e come delegare il diritto di voto in caso di persone giuridiche. 

Oltre a dare informazioni in merito alle tante attività dell’ente sul territorio. Tutti coloro che possono votare sono divisi in tre fasce di rappresentanza, a seconda della quota di contribuzione.

Domenica 15 dicembre verranno allestiti seggi in 29 Comuni: Bardolino, Bovolone, Bussolengo, Casaleone, Castagnaro, Castel d’Azzano, Castelnuovo del Garda, Cavaion, Cerea, Gazzo Veronese, Isola della Scala, Lazise, Legnago, Nogara, Oppeano, Povegliano, Ronco all’Adige, Roverchiara, San Giovanni Lupatoto, San Pietro in Cariano, Sommacampagna, Sona, Trevenzuolo, Valeggio sul Mincio, Verona, Vigasio, Villa Bartolomea, Villafranca e Zevio. 

I seggi saranno aperti dalle 8 alle 20 e al termine del voto si procederà immediatamente con lo spoglio. Le liste che si presentano al voto sono tre per la prima fascia, due per la seconda e due per la terza. I candidati sono complessivamente cinquanta.

Come detto, tre liste in corsa per il controllo del Consorzio di bonifica Veronese. Una che vede unite tutte le associazioni degli agricoltori, dalla Coldiretti del presidente uscente, Antonio Tomezzoli (non ricandidabile in quanto al secondo mandato, ma che però poteva essere in lista per l’assemblea dei soci), la Confagricoltura e pure la Cia, la Confederazione italiana degli agricoltori che, la volta scorsa, aveva corso assieme a Confagricoltura ma opposta a Coldiretti. Questa compagine vede schierati personalità politiche come Claudio Valente, ex presidente di Coldiretti e dato come probabile nuovo presidente ; Andrea Bedoni, figlio del presidente Paolo di Cattolica Assicurazioni ed ex presidente nazionale Coldiretti; o Umberto Parodi di Confagricoltura, importante tabacchicoltore di Concamarise e discendente del generale Parodi; o ancora il risicoltore isolano Luca Melotti.

La seconda, la lista “Uniti per la bonifica”, che raccoglie, appunto, quella che è la compagine storica della società civile, che va dal mondo delle aziende ad agricoltori, ai semplici cittadini che però sono interessati dalle tasse consortili in quanto, come proprietari di immobili, usufruiscono di servizi del Consorzio. Una lista storica, promossa tra gli altri da Fabio Passuello, dirigente della Riello Elettronica e già più volte assessore e vicesindaco di Villa Bartolomea, che è anche tra i candidati.

La terza lista, invece, un po’ a sorpresa è stata presentata dal Movimento 5Stelle, pare su spinta del consigliere regionale Manuel Brusco, bovolonese doc, e con in corsa anche Piergiorgio Sacchetto, già candidato sindaco a Cerea per i Pentastellati. Quest’ultima lista correrà solo in prima fascia. 

Per i Consorzi, infatti, si vota in tre diverse fasce a seconda del contributo pagato. In seconda e terza fascia sono solo due le liste ad affrontarsi; quella unitaria tra Coldiretti, Cia e Confagricoltori; e Uniti per la Bonifica.

Già da questo si capisce come la tornata elettorale che attende il 15 dicembre tutti i Consorzi di bonifica del Veneto, e per il territorio della Bassa, quello veronese, sia un appuntamento diverso dal solito rinnovo dei vertici. Fosse solo per la nuova legge regionale che ha appunto riorganizzato il settore lo scorso anno a partire dal sistema di voto per il rinnovo degli enti di bonifica, con il ritorno della rappresentanza regionale diretta nei consigli di amministrazione dei Consorzi.

Tra le modifiche, poi, approvate dalla legge che governa i Consorzi la norma che ha esplicitato la partecipazione al voto degli elettori con proprietà catastali in comunione e quella relativa all’esercizio del voto da parte delle persone giuridiche e soggetti collettivi in genere, ora sottoposto ad un limite nelle deleghe conferibili. In pratica, fino ad oggi chiunque poteva essere delegato a votare per decine di aventi diritto; oggi, è valida una sola delega per votante.

«La scelta di reintrodurre un rappresentante regionale – ha spiegato l’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan nelle scorse settimane al Festival della bonifica – è stata motivata dall’esigenza di rendere più efficiente ed efficace il rapporto tra la giunta regionale e gli enti della bonifica, alla luce della necessità di un dialogo diretto è rapido tra istituzioni che sovrintendono alla gestione della risorsa idrica e al piano irriguo. Ricordo che la Regione contribuisce in maniera sostanziosa al bilancio dei Consorzi, i quali sono il suo braccio operativo nella gestione del fabbisogno irriguo e nella prevenzione del rischio idraulico».

«La sostituzione del rappresentante dei sindaci con il rappresentante dell’ente Regione – ha specificato l’assessore – non penalizzerà la rappresentanza degli interessi territoriali. Ogni Consorzio dovrà confrontarsi con la Consulta dei sindaci del proprio territorio, in particolare sul Piano annuale di attività e sul Programma triennale dei lavori pubblici».

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Foto: a sinistra, la nuova sede operativa del Consorzio di Bonifica Veronese a San Pietro di Legnago inaugurata l’ottobre scorso; a destra in alto, Claudio Valente, ex presidente di Coldiretti; in basso, il presidente uscente del Consorzio Antonio Tomezzoli.