«Dopo sei anni di lunga e silenziosa sofferenza, anche se dentro di me c’è sempre stata la certezza di non aver mai fatto nulla di male, sono stato assolto dell’accusa di cui ero incriminato» – questo il primo pensiero che Giovanni Miozzi, 54 anni, ex sindaco di Isola della Scala ed ex presidente della Provincia di verona, ha scritto sul suo profilo social dopo la  sentenza di proscioglimento della Corte d’appello di Venezia.

Il processo a carico di Miozzi era nato nell’ambito di una maxi inchiesta su una serie di illeciti commessi nella casa di riposo “B.Albertini” di Isola della Scala, ed era finito sotto processo con l’accusa di aver istigato l’assunzione di un dirigente alla Casa di riposo senza aver bandito il concorso come stabilisce la legge.

Era, infatti, la vigilia del Natale 2013 quando Miozzi ricevette la raccomandata con l’avviso di garanzia, inviatagli dalla procura di Verona. In primo grado, il 12 febbraio scorso, l’ex primo cittadino era stato condannato ad un anno e mezzo di carcere anche se l’accusa si era trasformata da concussione ad abuso d’ufficio, alleggerendo così la sua posizione. Al centro della contesa, i contratti di lavoro a termine di Claudio Cristofoli, assunto in qualità di coordinatore socio assistenziale della struttura dedicata agli anziani. Il rapporto era stato rinnovato per cinque volte tra il 2007 e il 2013. In primo grado, il tribunale aveva abbuonato all’ex sindaco i reati commessi nei primi due anni  perchè caduti in prescrizione. 

Lunedì scorso, 18 novembre 2019, i giudici veneziani lo hanno assolto, perchè il fatto non sussiste, per i restanti quattro anni inerenti ai fatti accaduti fino all’ultimo rinnovo avvenuto nel dicembre 2012 dopodichè il 16 febbraio 2013, Cristofoli fu licenziato dalla casa di riposo. Il cinquantenne, però, non si è dato per vinto e ha avviato una causa di lavoro. 

Al termine, Cristofoli, laureato in economia e commercio, ha ottenuto dal tribunale il riconoscimento di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e il risarcimento del danno.

Ora chi ripagherà l’ex sindaco di Isola della Scala ed ex presidente della Provincia, Giovanni Minozzi, dell’amarezza, delle notti in bianco, dei danni morali, psicologici, politici e d’immagine subiti in questi sei anni. «Nessuno…nessuno. – risponde amareggiato – Questo è il prezzo che ho dovuto pagare per la scelta che ho fatto. Se dovessi tornare indietro lo rifarei, anche se è un prezzo molto caro». poi continua – «Oggi sono doppiamente soddisfatto anche per un’altra cosa, perchè a tutti i sindaci si è dimostrato che se aiuti una persona nel rispetto della legge, e oggi di persone in difficoltà ce ne sono tante e le incontri tutti i giorni che ti chiedono aiuto, lo si può fare. Se io fossi stato condannato, sono certo, sarebbe stata una condanna per tutti i sindaci. Poteva finire male e c’è mancato poco, per questo devo ringraziare Nicola Avanzi e Marco Pezzotti, i  miei avvocati. Questa vicenda mi ha insegnato una cosa: ‘quando fai del bene, ti resta del bene’».

Forse c’e ancora la politica nel futuro di Giovanni Miozzi, «Avevo detto nel febbraio del 2014, a due anni dalla scadenza del mio mandato di sindaco a Isola della Scala che avrei lasciato la politica e ho mantenuto la parola. Ma in qualche altro campo rientro senz’altro »