Domenica 3 novembre alle ore 10.00 l’Istituto per Anziani “Casa De Battisti” di Cerea, festeggerà il 105esimo compleanno di Nella Martini. Accanto a lei,  Luigia Costa 100 anni, compiuti da poco e anch’essa festeggiata, e Almerina Bistaffa, che compirà 101 anni il prossimo 10 dicembre. Per l’occasione la banda cittadina suonerà alcuni brani e le autorità cittadine avranno modo di portare gli auguri delle Istituzioni alle tre grandi donne centenarie.

La direttrice, Maddalena Dalla Pozza, che dirige l’istituto dal 3 settembre scorso, assieme alle coordinatrici, agli educatori e al  personale del “De Battisti” hanno voluto dare a Nella Martini un segno dell’affetto che l’Istituto le riconosce, rallegrando  la giornata con una serie di eventi a cominciare dal saluto delle autorità e della banda cittadina che suonerà per Nella alcuni pezzi con un momento conviviale.

«E’ una grande soddisfazione poter assistere a traguardi di vita simili,  persone che assistiamo come Nella, Luigia e Almerina, ricorrenze che testimoniano l’impegno quotidiano del personale, la bontà e la qualità dei servizi che strutture come la nostra erogano». – sottolinea la direttrice, anche a nome del Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto.

Ma chi è Nella Martini, lei che ama la musica “di ballo liscio” e che oggi festeggia gli stessi anni come il nome di una famosa radio: 105.

Nata a Casaleone il 5 novembre 1914, Nella ripercorre le sue radici iniziando dai genitori. Ricorda la madre , Idalberga Gobbi una donna energica e solare, con un gran senso di amore per la famiglia, i genitori e per i figli. 

«In famiglia eravamo in sei figli, – racconta – tre maschi: Giuseppe, Pietro e Sante e tre femmine, le mie sorelle maggiori: Annamaria, Elisabetta e infine io, la più piccola».

Una famiglia numerosa, erano tante le bocche da sfamare. I suoi ricordi di bambina sono a scuola, le piaceva tanto la matematica. È arrivata fino alla quarta elementare, ma ancora prima di terminare l’anno scolastico, è stata chiamata in primavera per andare a zappare il frumento. 

«Avevo 10 anni e mezzo e invece della matita ho dovuto imparare a tenere in mano la zappa. Andavo con mio padre Giacomo a lavorare a piedi, lui aveva il suo sacco con la zappa dentro. Andavamo assieme a piedi fino alla località Muri, nella immensa proprietà del barone di Trevese».

Un altro lavoro molto duro è stato quello di andare “alle campagne del tabacco”. Ricorda ancora le famiglie per cui lavorava : Toffaletti , Lanza, Merlin; le ore erano tante ed il lavoro era molto, tutto eseguito a mano, sia per la raccolta che per lo smistamento e l’essicazione. 

Lei era tra le più brave ed era spesso chiamata per il lavoro anche in risaia in Piemonte. Ricorda il periodo di mondina con un velo di nostalgia e amarezza. I sacrifici erano enormi per portare a casa la paga e il sacco di riso che era prezioso come l’oro.

Le stagioni in risaia duravano anche 50  giorni. La sera si tornava a casa stanchi, ma ci si trovava tutti sotto al portico vicino alla stalla per fare filò, ma se c’era qualche indumento da cucire o da ricamare, la forza si trovava sempre, anche a lume di candela.

Nella, avrebbe voluto svolgere il lavoro di sarta, ma non c’erano i soldi per comprare la macchina da cucire. In compenso realizzava dei bellissimi colletti a centrini all’uncinetto.

Una passione che coltiva ancora oggi è quella per l’ascolto della musica “di ballo liscio”. Lei da giovane andava a ballare alle feste di piazza e nelle corti dove c’era qualcuno bravo a suonare la fisarmonica.

«Oggi, Nella, all’interno dell’istituto è una partecipante attiva a tutte le proposte che gli educatori hanno in programma. – puntualizza la direttrice – Per esempio, durante il gioco della tombola lei aiuta qualche signora che ha difficoltà nel vedere i numeri, oppure è una delle prime a rispondere alle domande inerenti il ricordare le tabelline».

Spesso coloro che la vengono a trovare rimangono stupiti dal fatto che lei ricordi il nome di ciascuno, inoltre il suo tono è sempre cordiale e sembra che il tempo per lei non passi affatto.

Ricorda i suoi familiari più anziani che non ci sono più e il ricordo del figlio Claudio, mancato qualche anno fà, è un pezzo della sua vita che ricorda sempre col cuore pieno amore.

Le sue gioie più grandi attualmente sono i suoi nipotini, Giacomo di un anno , che ha ripreso il nome del suo trisnonno.

A chi gli chiede quale sia il segreto per mantenere una salute e una lucidità ancora così viva, lei risponde «È un dono del buon Dio». 

 

Foto: a sinistra, Nella Martini 105 anni, al centro, Luigia Costa 100 anni, a destra Almerina Bistaffa 101; a destra in alto, l’Istituto per Anziani “Casa De Battisti” di Cerea; in basso, giovani mondine, come Nella, impiegate nella raccolta del riso a inizio Novecento.